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Skull & Bones: lo sviluppo è ancora il alto mare?

di Riccardo Rizzo

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Sembra non avere pace “Skull & Bones“, il titolo piratesco in sviluppo presso Ubisoft. Dopo il recente rinvio, infatti, sembrano arrivare ulteriori brutte notizie, questa volta in merito a dei playtest non proprio soddisfacenti. A parlarne è il noto insider Tom Henderson.

Skull & Bones: il mare è ancora tormentato

Lo sviluppo di “Skull & Bones” potrebbe essere ancora in alto mare. A confermarlo è Tom Henderson, di Insider Gaming, che di recente ha pubblicato un report dedicato al gioco piratesco. Henderson afferma di aver parlato con vari playtester di “Skull & Bones“, rivelando come i pareri di questi non siano per nulla positivi.

Il noto insider ha parlato in particolare con più di dieci giocatori che hanno potuto provare per sei ore il gioco durante dei recenti playtest. Solo un paio di giocatori tuttavia si sono ritenuti soddisfatti della prova, mentre i restanti hanno affermato che il titolo “non è nulla di speciale”. Il gioco, invero, sembrerebbe essere ricco di gravi bug che rovinano l’esperienza di gioco. Nel report viene detto che la stessa Ubisoft è al corrente della situazione; e che proprio per questo non solo ha rinviato il progetto, ma ha anche cancellato un evento a porte chiuse programmato originariamente per il mese di febbraio.

 

skull & bones

 

Attualmente “Skull & Bones” è previsto per il prossimo anno fiscale; una finestra di lancio quindi che va dal 1 aprile 2023 al 31 marzo 2024. A riguardo, due sviluppatori e varie fonti esterne a Ubisoft hanno dichiarato a Insider Gaming che non sarebbero sorpresi se il gioco uscisse effettivamente nel 2024. Secondo loro infatti il gioco sarebbe ancora incompleto.

Il report si chiude con le affermazioni di Tom Henderson, che è convinto che il rinvio di “Skull & Bones” potrebbe non bastare per risolvere i vari problemi che al momento affliggono il gioco. Nonostante questo è probabile che Ubisoft arrivi ad un punto in cui sarà costretta comunque a pubblicare il progetto, almeno se non vuole venire meno agli accordi presi con il governo di Singapore (a parlare di questi è accordi è stata Kotaku nel 2021).

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