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Sicilia, scoperti tre nuovi vulcani sommersi ed un relitto al largo dell’isola

di Enrico Tiberio Romano

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Una spedizione scientifica molto fruttuosa guidata congiuntamente dall’Università di Malta e dall’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste ha scoperto un vero e proprio tesoro sommerso al largo della Sicilia. Tre nuovi vulcani che vanno ad arricchire la nostra conoscenza del fondale marino ed il relitto di una grande nave adagiato a 110m di profondità.

I vulcani nascosti al largo della Sicilia

Le rilevazioni hanno dimostrato la presenza di tre grandi coni vulcanici larghi almeno 6 km e che si innalzano di circa 150m sul fondale a largo tra Mazara del Vallo e Sciacca. La notizia riportata da ANSA è fondamentale per spiegare alcuni fenomeni idrotermali nella zona la cui causa era sconosciuta fino ad oggi. Questa nuova evidenza va ad arricchire la nostra comprensione del territorio e la morfologia dei fondali marini al largo dell’isola. Gli esperti hanno inoltre prelevato campioni di roccia, lave e depositi piroclastici da vari vulcani sottomarini che saranno analizzati nei prossimi mesi e che forniranno indicazioni sull’età dei vulcani e le caratteristiche del magma.

Contestualmente a queste ricerche con grande sorpresa i due team hanno trovato un relitto sconosciuto adagiato a 110m di profondità. La nave lunga 100 metri e larga 17 metri si trova sul Banco Senza Nome, a metà strada tra l’isola vulcanica di Linosa e la Sicilia. Come accade in questi casi la sua posizione è stata immediatamente segnalata alle autorità che effettueranno gli opportuni controlli.

La notizia del giorno ci fa capire come la geologia sia una scienza viva. Troppo spesso infatti crediamo di sapere tutto di ciò che ci circonda, ma la scienza e la natura non perdono occasione per smentirci.

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