di Alessandro Colepio
I flop della seconda giornata di campionato
Dusan Vlahovic (Juventus)
Delude un po’ tutta la squadra bianconera, ma il peggiore non può non essere Vlahovic. Il giovane attaccante viene ingabbiato dalla morsa della Sampdoria e tocca pochissimi palloni in tutta la gara, anche a causa dello scarso apporto in fase di rifinitura del centrocampo bianconero. Nel finale prova a liberarsi di più ma non riesce a risultare decisivo. Serata da rivedere per il serbo, che per ampi tratti della gara è sembrato nervoso e poco lucido, toccando solo 9 palloni e finendo perennemente in fuorigioco.
Dà l’impressione di necessitare fin troppo di giocatori tecnici intorno a lui.
Luka Jovic (Fiorentina)
Altro giro, altro attaccante serbo. La Fiorentina non va oltre lo zero a zero con un Empoli in inferiorità numerica prima per un’espulsione e poi anche per un infortunio a cambi ormai esauriti. Jovic non riesce a ripetersi dopo la rete all’esordio e non è mai veramente pericoloso, rimanendo bloccato fra i difensori avversari.
Sbaglia molto in appoggio e non riesce a trovare lo spiraglio giusto per calciare. C’è da dire che dopo due sole giornate è normale non essere ancora entrati negli schemi della squadra.
All’87esimo Arthur lo sostituisce, ma era un cambio che Italiano avrebbe potuto tranquillamente effettuare anche prima.
Riccardo Orsolini (Bologna)
Giudicare la gara di Orsolini contro il Verona non è affatto semplice, anche perché nei 78 minuti giocati è stato uno dei migliori, sfiorando varie volte il gol (addirittura con una conclusione al volo da centrocampo uscita di poco). A dire la verità era anche riuscito a segnare, se non fosse per un fuorigioco millimetrico ravvisato dalla VAR.
A 10 minuti dalla fine della gara però, la follia: il numero 7 del Bologna alza la gamba per anticipare un giocatore del Verona ma lo colpisce alla testa, per l’arbitro ci sono gli estremi del gioco pericoloso e dunque decide di estrarre il cartellino rosso. I rossoblù rimangono in 10 in una fase molto concitata della gara e subiscono per tutto il finale la superiorità numerica del Verona, che sfiora anche il gol del 2 a 1.
Un’ingenuità, quella di Orsolini, che sarebbe potuta costare molto cara ai felsinei
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