di Alessandro Colepio
Per la gioia di tutti noi appassionati, la Serie A è finalmente ritornata a regalare emozioni. La stagione 2024/25 è partita subito fortissimo: la prima giornata di campionato si è chiusa con una serie di risultati impronosticabili alla vigilia. Dalle difficoltà di Inter, Roma e Milan, al disastro del Napoli con Conte per la prima volta in panchina, passando per una sfilza infinita di pareggi più o meno emozionanti: Serie A, ci eri proprio mancata.
Inter, Milan e Roma steccano la prima in Serie A
Tre squadre che, con pressioni diverse, devono lottare per le posizioni alte della classifica: l’Inter è chiamata a ripetere i successi dello scorso anno, il Milan può e deve provare a infastidire i cugini nerazzurri, la Roma ha l’organico per riguadagnarsi un posto in Champions League. Tutte e tre hanno steccato la prima, tornando a casa con un punticino a testa che sta davvero stretto a giocatori e tifosi.
L’Inter non è riuscita ad imporsi a Marassi, di fronte ad un Genoa stoico che ci ha creduto fino all’ultimo. Nonostante la doppietta di uno scatenato Thuram, i rossoblù non si sono dati per vinti e hanno trovato il gol del 2-2 al 95′ con Messias, che prima si fa parare il rigore da Sommer e poi è il più lesto di tutti sulla ribattuta. Pareggio amaro per gli uomini di Inzaghi, che sicuramente speravano in un inizio diverso.
A far compagnia all’Inter ci pensano i rivali del Milan, che a San Siro rimediano un altro 2-2 -stavolta acciuffato per la coda- contro un Torino sicuramente non bello, ma straordinariamente organizzato. Dopo essere andati sotto di due reti (finiscono sul tabellino l’autogol di Thiaw e la zuccata di Zapata), i rossoneri hanno ripreso la partita fra l’89’ e il 95′: decisive le reti di Morata (primo gol in rossonero) e Okafor. Fonseca dovrà rimboccarsi le maniche, specialmente per sistemare una fase difensiva davvero problematica.
Altro giro e altro pareggio per la Roma, che sul campo del Cagliari non va oltre lo 0-0 con Dybala in panchina per 70 minuti. Le voci di mercato spingono l’argentino sempre più lontano da Roma, con De Rossi che gli preferisce Zalewski sulla sinistra. Risultato? Una Roma sterile, in cui sembra mancare proprio quello spunto di fantasia che neanche Soulé è stato in grado di regalare. L’occasione più grande della partita dei giallorossi -quella della traversa colpita di testa da Dovbyk– nasce proprio da un cross al bacio che Dybala offre all’ucraino. A circa 10 giorni dalla fine del mercato, il destino della Joya è ancora tutto da decidere: gran parte della stagione della Roma passerà dalla sua decisione ed, eventualmente, dalla scelta del sostituto.
Conte, il Napoli ed un inizio horror
Doveva essere la presentazione trionfale del comandante Antonio Conte sulla panchina del Napoli, ed invece è finita in tragedia: al Bentegodi l’Hellas Verona batte per 3-0 i partenopei e rievoca i fantasmi della scorsa stagione, la peggiore nella storia recente del Napoli.
Nel primo tempo il Napoli prende in mano il pallino del gioco, trascinato da un ispiratissimo Kvaratskhelia, ma non riesce a trovare la via del gol. Sul finire della prima metà il georgiano è però costretto ad abbandonare il campo a causa di un leggero malore: ad inizio ripresa il Verona segna l’1-0 con Dailon Livramento, attaccante originario di Capo Verde al suo esordio assoluto in Serie A. Il castello del Napoli crolla immediatamente dopo il vantaggio degli scaligeri, che iniziano a prendere campo e fiducia. Al 73′ Zanetti inserisce un altro attaccante esordiente, il colombiano Mosquera, capace di segnare una doppietta nel giro di 20 minuti e fissare il risultato sul 3-0 finale.
Delude il Napoli, orfano di un infortunato Buongiorno, e delude Conte, le cui scelte non sono sembrate sempre comprensibili. La disfatta azzurra avviene sotto gli occhi di Osimhen, presente in tribuna, il cui futuro è ancora avvolto nel mistero: il bomber nigeriano, al 19 di agosto, non ha ancora ricevuto un’offerta che il Napoli reputi soddisfacente. Conte ha dichiarato di sentirsi uno spettatore in questa vicenda, in cui i protagonisti sono il giocatore e la società.
Juve e Lazio forza 3, l’Atalanta ne rifila 4 al Lecce
Le uniche tre squadre, oltre al Verona, ad aver portato a casa i 3 punti alla prima di campionato sono state la Lazio, l’Atalanta e la Juventus. I biancocelesti hanno battuto per 3-1 il neopromosso Venezia nonostante il gol di Andersen dopo 3 minuti avesse illuso la tifoseria dei lagunari. Brilla il Taty Castellanos, che segna e si procura anche il rigore poi trasformato da Zaccagni.
Fra infortuni e insistenti voci di mercato, la stagione dell’Atalanta di Gasperini è ripartita come era finita: in goleada. In campo mancavano Scamacca, Lookman, Koopmeiners e Scalvini, e allora ci hanno pensato i due nuovi acquisti a risolvere la pratica. Le doppiette di Retegui e Brescianini, entrambi all’esordio assoluto con la maglia della Dea, regalano un sorriso ai tifosi bergamaschi e al mister, che nonostante le varie situazioni ancora da sistemare sanno di poter ancora contare su una rosa competitiva.
Juventus-Como, posticipo del lunedì sera, ha chiuso degnamente la prima giornata di Serie A. Thiago Motta non stecca la prima sulla panchina bianconera e regala sprazzi del calcio che l’ha reso grande l’anno scorso col Bologna: segnano Mbangula, lanciato titolare proprio dall’allenatore italobrasiliano, Weah e Cambiaso. Vlahovic va più volte vicino al primo gol stagionale, mentre Yildiz (fresco di rinnovo e numero 10) sembra calarsi a pennello nel ruolo di fantasista a tutto campo. La strada è quella giusta, aspettando ovviamente gli ultimi risvolti di mercato.
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