fbpx Secondo uno studio, il 40% dei giovani lascia il lavoro per mancanza di giusti riconoscimenti
Attualità

Secondo uno studio, il 40% dei giovani lascia il lavoro per mancanza di giusti riconoscimenti

di Redazione NCI

Condividi con chi vuoi

Negli ultimi anni, il rapporto tra le nuove generazioni e il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione radicale. Sempre più giovani rifiutano l’idea di un impiego vissuto solo come un mezzo di sostentamento e cercano invece opportunità che rispecchino i loro valori, talenti e aspirazioni.

I dati globali confermano questa tendenza: secondo uno studio diretto da Deloitte del 2023, il 72% della Generazione Z ritiene essenziale lavorare in un ambiente che promuova creatività, autonomia e valori condivisi, come riportato da SkyTG24. Tuttavia, molte realtà aziendali faticano ad adattarsi a queste esigenze, portando a un aumento del turnover e del malessere lavorativo.

Burnout e dimissioni

Uno studio McKinsey del 2023 ha rivelato che il 40% dei giovani che lascia il proprio impiego lo fa per mancanza di giusti riconoscimenti. Il malcontento si manifesta con fenomeni sempre più diffusi come il burnout, l’assenteismo e un crescente senso di insoddisfazione.

Il 55% dei lavoratori under 30, inoltre, dichiara di voler cambiare lavoro entro due anni se non si sente valorizzato. Questi dati mettono in evidenza come il modello lavorativo tradizionale, spesso incentrato su produttività e controllo, non sia più sostenibile per le nuove generazioni.

Cosa cercano i giovani nel lavoro?

Le ricerche condotte da Gallup e dal Global Workforce Hopes and Fears Survey delineano con chiarezza le priorità della Generazione Z: autenticità e valorizzazione dei talenti, flessibilità e autonomia, impatto positivo sulla società e crescita personale.

Il 64% dei giovani desidera un lavoro che riconosca le loro capacità uniche e permetta loro di esprimere il proprio potenziale, mentre il lavoro da remoto e i modelli ibridi sono sempre più richiesti, perché permettono un miglior equilibrio tra vita personale e professionale.

Il 76% dei giovani preferisce lavorare in aziende impegnate nel bene comune, con attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. I giovani non cercano solo uno stipendio, ma un percorso di crescita. La richiesta di mentorship, formazione e progetti stimolanti è in continuo aumento.

Per attrarre e trattenere i talenti, le imprese dovranno adattarsi a questo nuovo scenario, creare ambienti di lavoro inclusivi e favorire una leadership basata sull’ascolto e sullo sviluppo delle persone. Il futuro del lavoro non è solo digitale o tecnologico, ma sempre più umano.

Per rimanere sempre aggiornati, continuate a seguire Nasce, Cresce, Informa!

Articolo di Cristoforo Candela

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi