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Scuola: “dress code” per studenti e insegnanti

di Giorgio Stanga

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Il rispetto delle persone è la prima regola della nostra comunità: è dovere di ognuno di noi partecipare al miglioramento della vita scolastica con forte senso di responsabilità e senso civico, per garantire a tutti un ambiente accogliente, gradevole“: è questa la circolare del preside del liceo Palmieri di Lecce, istituto che, nell’anno scolastico appena iniziato, ha previsto un vero e proprio “dress code” per studenti, insegnanti e personale ATA.

In particolare, come riporta la testata giornalistica “La Gazzetta del Mezzogiorno“, è vietato indossare pantaloni corti o pesantemente strappati, canotte, top, berretti, ciabatte ed ogni altro tipo di abbigliamento più consono ad ambienti e situazioni balneari.

Le motivazioni:

Le motivazioni alla base di tale provvedimento sono state spiegate dalla stessa preside, la quale, in un’intervista ad un giornale locale, il “Quotidiano di Puglia“, ha affermato quanto segue: “la circolare è nata dalla necessità di ricordare ai ragazzi che essere opportuni può fare la differenza. Intendo dire che se devo andare in un ufficio pubblico certamente non posso presentarmi con un abbigliamento che sia più da discoteca o spiaggia“. Queste limitazioni, spiega la preside, “rispondono solo ad esigenze formative

Stretta sui cellulari:

Ad essere toccati dalla circolare, però, non sono solo i vestiti considerati “inopportuni“, bensì anche i cellulari: si è infatti previsto il divieto assoluto di utilizzare il cellulare, sia che questo avvenga in classe, sia che questo avvenga in corridoio. Resta la possibilità di utilizzo durante i momenti ricreativi, ad esempio l’intervallo.

Violare il regime di “dress code” o di divieto di utilizzo del cellulare, comporta, a seconda dei casi, la non possibilità di ingresso all’interno dell’edificio scolastico e, nei casi più gravi di utilizzo del dispositivo elettronico, la sospensione dall’istituto.

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