Gli esseri umani non sono animali che vanno in letargo, questo è chiaro. Tuttavia, secondo un recente studio, la quantità di sonno di cui abbiamo bisogno aumenta nelle stagioni più fredde e perciò dovrebbero cambiare anche le nostre abitudini. Le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori ci fanno capire di avere un legame ben più profondo di quanto immaginassimo con le rivoluzioni della nostra stella.
No, gli esseri umani non vanno in vanno in letargo; tuttavia, d’inverno accadono comunque dei cambiamenti legati al sonno. Lo studio, guidato dall’Università di Medicina Charité di Berlin, è stato pubblicato il 17 febbraio, sulla rivista Frontiers in Neuroscience. La ricerca ha coinvolto ben 188 persone con problemi legati alla qualità del sonno. I ricercatori, con a capo Aileen Seidler, hanno scoperto che il tempo totale passato a dormire dei soggetti esaminati subisse modifiche incisive durante l’inverno.
In particolare, hanno rilevato un considerevole aumento del tempo di sonno giornaliero dei partecipanti, pari a circa 1 ora in più rispetto all’autunno. Anche il tempo della fase REM sembra essere aumentato, in questo caso di circa mezz’ora. Inoltre, la fase REM ha a che fare anche con il nostro cosiddetto ritmo circadiano, che è legato a sua volta al giorno e alla notte. Grazie a quest’ultimo, infatti, saremmo più propensi a dormire di notte, che dura di più durante l’inverno.
Tuttavia, nello studio si riporta che i partecipanti vivessero tutti in città urbane, fortemente condizionate dalla luce artificiale e l’inquinamento luminoso. Questi fattori, quindi, dovrebbero alterare il vincolo tra le nostre abitudini e la luce naturale del Sole. Ciononostante, i partecipanti hanno riscontrato alterazioni della quantità di sonno tra una stagione e l’altra.
Il team di ricercatori che ha lavorato allo studio ha già avvertito che questi risultati dovranno essere confermati da ulteriori ricerche sull’argomento. Infatti, il campione esaminato, come anticipato, aveva già problemi legati al sonno e per questo non è completamente esemplificativo. Tuttavia, i ricercatori pensano che questi cambiamenti nel sonno potrebbero essere ancora più marcati in una popolazione sana.
Nonostante anni di evoluzione, sembrerebbe che la nostra fisiologia sia ancora collegata al ciclo stagionale. Dieter Kunz, che ha partecipato allo studio, ha affermato che “la stagionalità è onnipresente in ogni essere vivente su questo pianeta“. Come riporta Ansa, il ricercatore ha aggiunto anche che:
“Anche se manteniamo invariate le nostre abitudini, in inverno la fisiologia umana risulta rallentata e sperimentiamo spesso la sensazione di aver esaurito le energie. È per questo che dovremmo imparare ad adattare le nostre abitudini alle stagioni“.
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