di Redazione NCI
Francesco Schettino, l’ex capitano della Costa Concordia, è al centro di una vicenda legale che ha fatto parlare molto. Accusato di omicidio colposo plurimo e altri reati legati all’incidente, fu arrestato subito dopo la tragedia e condannato a 16 anni di carcere nel 2015. Schettino però, recentemente, ha cercato di ottenere delle riduzioni della pena e ha richiesto la semilibertà.
Costa Concordia: cosa successe nel 2012
La Costa Concordia è stata una nave da crociera della compagnia di navigazione Costa Crociere, capostipite della Classe Concordia, varata nel 2005 e naufragata il 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio. È la nave passeggeri di più grosso tonnellaggio ad aver subito questa sorte.
Il 13 gennaio 2012, la Costa Concordia, si incagliò vicino all’Isola del Giglio, in Italia, dopo che il capitano Francesco Schettino manovrò la nave troppo vicino alla costa. L’incidente causò il naufragio parziale della nave, con un grande squarcio nello scafo. A bordo c’erano più di 4.200 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Il disastro provocò la morte di 32 persone, mentre centinaia rimasero ferite.
Schettino fu accusato di omicidio colposo plurimo, abbandono della nave e mancato coordinamento nelle operazioni di evacuazione. Il suo comportamento durante l’incidente, in particolare il fatto che lasciò la nave prima dei passeggeri, suscitò grande indignazione.
Schettino al processo: le condanne e la richiesta di semilibertà
Schettino, è stato al centro di uno dei più gravi incidenti marittimi nella storia recente, provocando la morte di 32 persone. Accusato di omicidio colposo plurimo, mancato coordinamento di evacuazione e abbandono della nave, è stato oggetto di numerosi processi legali.
Nel 2015, il tribunale di primo grado lo condannò a 16 anni di reclusione, ritenendolo responsabile del naufragio. In secondo grado, nel 2016, la condanna fu confermata, ma con una leggera modifica, aumentando la pena di 16 anni e 1 mese. Nel 2017 , la Corte di Cassazione ha definitivamente confermato la sentenza, respingendo il ricorso della difesa e mantenendo la pena di 16 anni e 1 mese di reclusione.
Nel corso degli anni, Schettino ha cercato di ottenere riduzioni della pena, ma la giustizia ha continuato a mantenere la sua condanna.
Dopo aver scontato oltre la metà della pena, Schettino ha chiesto di accedere al regime di semilibertà. Infatti, ha maturato il termine che gli consente di accedere a misure alternative al carcere.
L’udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma si terrà il 4 marzo.
Una delle sopravvissute: “Vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa tragedia”
Una delle persone sopravvissute al naufragio, la 27enne Vanessa Brolli, che era in vacanza sulla Costa Concordia con la famiglia, ha commentato la notizia della richiesta di semilibertà di Schettino in un’intervista a Il Resto del Carlino: “Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe. A prescindere dalla decisione dei giudici siamo certi che Schettino vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa tragedia. Questa è la più grande pena per lui. Anche se dovesse uscire dal carcere, dovrà convivere con questa colpa per tutta la vita”.
Articolo di Bazzani Giulia
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