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Sanremo, Amadeus aperto alle proteste: “Trattori sul palco? Se vengono li faccio salire”

di Lorenzo Peratoner

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I motori del festival di Sanremo si stanno scaldando in vista del grande debutto previsto per la serata di domani 6 febbraio; in occasione del fischio d’inizio ormai prossimo, Amadeus ha tenuto una conferenza stampa con i giornalisti, nel corso della quale ha delineato alcuni dettagli della kermesse canora, nonché espresso una sua opinione sul recente movimento di protesta che sta coinvolgendo il panorama agricolo europeo.

Le dichiarazioni di Amadeus sulle proteste e sulle “pressioni” politiche

Dinanzi alla domanda se il teatro dell’Ariston darà spazio ai rappresentanti del movimento di protesta, Amadeus ha risposto con queste parole: “Trattori sul palco? La loro protesta è giusta e sacrosanta. Non sono però stato contattato e non ho contattato nessuno. Quella dei trattori è una protesta giusta per il diritto al lavoro e alla tutela del lavoro. Ma onestamente, non sono stato contattato”.

A fargli eco è intervenuto Fiorello, protagonista di una rapida e simpatica incursione, il quale ha affermato: “Sarebbe bene che arrivassero, un palcoscenico così non lo trovi tutti i giorni, faccio un appello a venire“. Al che Amadeus ha ribattuto: “Se vengono li faccio salire sul palco“.

In merito alle presunte pressioni politiche per evitare scandali o polemiche pubbliche, il presentatore ha smentito questa ipotesi, rievocando il suo incontro con Roberto Sergio, diventato amministratore delegato della Rai nel maggio 2023 sotto consiglio del Governo:

“Festival meloniano? Ti posso smentire qualsiasi cosa. Ho incontrato Roberto Sergio appena diventato Ad e lui mi ha detto di continuare a fare liberamente Sanremo esattamente come lo hai fatto negli ultimi 4 festival. Ho incontrato Sergio appena è diventato amministratore delegato e mi ha detto: “puoi continuare a fare il festival liberamente come hai fatto negli ultimi 4 anni'” Non mi ha mai fatto una telefonata per chiedere chi ci sarà. Nei festival precedenti mai cercato cose sensazionali a tavolino. I miei sono festival che non sono schierati politicamente né a destra né a sinistra”.

Sanremo, Amadeus sul ritorno per il 2025 e l’intelligenza artificiale

Riguardo il possibile ritorno di Amadeus per la conduzione dell’edizione del 2025, il presentatore avrebbe troncato questa possibilità:

“Sono innamorato di Sanremo, ma tutto deve terminare. Sono lusingato dell’affetto della Rai e del pubblico, ma credo che cinque anni siano sufficienti per chiudere, mi auguro, con una festa bellissima. Resterò comunque innamorato di Sanremo a vita”.

E l’IA? Dinanzi agli sviluppi notevoli degli ultimi anni, l’impiego dell’intelligenza artificiale ha toccato persino il campo della musica; tuttavia, Amadeus ha escluso la possibilità che essa possa fare capolino al Festival:

“L’intelligenza artificiale può essere d’aiuto ma non può sostituire la musica. Va utilizzata per quello che occorre ma non penso che potrà mai sostituire né un cantante, un direttore d’orchestra o un testo”.

Sanremo: niente monologhi né presenze istituzionali

Da diversi anni a questa parte, il Festival ci ha insegnato che non c’è solo spazio per la musica, ma il teatro dell’Ariston può fungere da vetrina di riflessione su tematiche sociali e di attualità, espresse solitamente sotto forma di monologo da alcuni co-conduttori. Per la 74esima edizione, tuttavia, questo modus operandi sarebbe stato escluso, per cui non dovrebbero esserci particolari sorprese:

“Nessun co-conduttore farà un monologo, ci saranno un paio di cose personali, per esempio Giovanni Allevi tornerà a calcare un palco di un teatro dopo due anni terribili e sta lottando uscendone vincitore. Oltre che a suonare Allevi si farà testimonial raccontando della battaglia che fanno molte persone nella sua situazione, si farà portavoce. Il musicista sta lottando da due anni contro un mieloma e si esibirà nella serata di mercoledì.

Nella giornata di martedì si prevede la partecipazione della mamma di Giovambattista Cutolo la quale parlerà del dramma di un ragazzo, musicista, morto per una lite per un parcheggio. Per la giornata di giovedì, invece, Stefano Massini e Paolo Jannacci canteranno una canzone che farà riferimento alle morti sul lavoro.

Non sono altresì previste delle presenze istituzionali.

Fonti: RaiNews, ANSA

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