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Salvini vuole equiparare i reati dei minori a quelli dei maggiorenni

di Redazione Network NCI

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Matteo Salvini, segretario della Lega e Ministro dei trasporti, vuole equiparare i reati dei minorenni a quelli dei maggiorenni. Sarebbe una strategia per provare a combattere il crescente fenomeno della criminalità giovanile.

La proposta di Salvini

Il ministro ha illustrato tre proposte di legge, di cui una dedicata a Giogiò Cutolo, il musicista ucciso mentre cercava di sedare una rissa a Napoli. Tra gli obiettivi c’è anche quello di far equiparare i reati commessi dai minorenni a quelli dei maggiorenni. A tal proposito Matteo Salvini ha dichiarato: “I 16 anni di oggi non sono quelli dei miei tempi quando non c’erano i social ma cabine telefoniche a gettoni e ghiaccioli, e non giravi col coltello. Un sedicenne oggi è più maturo però onori e oneri: se sbagli paghi come pagano tutti gli altri”. Come riportato da TGcom24, il ministro ha anche annunciato la candidatura della madre del giovane musicista a consigliere regionale in Campania. “I napoletani che vogliono cambiare hanno in Daniela Di Maggio una testimonianza incredibile. […] la ringrazio per aver scelto la Lega: è una opportunità che mette a disposizione per portare in Regione la vita vera e un’esperienza di cultura, di arte di reazione civica e orgoglio. Sono contento”.

Il commento della Lega

Tra le proposte illustrate da Matteo Salvini, c’è anche l’inasprimento della pena per l’istigazione a delinquere su minori. Il senatore Gianluca Cantalamessa, capogruppo della Lega in commissione Antimafia si è espresso sulla vicenda. “La nostra è una risposta necessaria affinché non accada più una tragedia come quella di Giogiò. Le nostre proposte di legge, presentate dai gruppi di Camera e Senato, vogliono proteggere in primis i nostri ragazzi. Per quanto le famiglie possano essere un punto di riferimento nell’educazione e Daniela Di Maggio ne è testimone, la legge è fondamentale per debellare la propaganda di certi personaggi. Chi uccide un ragazzo per la strada non è un influencer, è un criminale e dobbiamo intervenire per isolarlo, così come inneggiare alla criminalità non è arte”.

 

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Articolo a cura di Enrico Roca

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