Attualità

Salari in calo e famiglie sempre più piccole: il rapporto Istat fotografa l’Italia in difficoltà

Il rapporto annuale dell’Istat per il 2024 evidenzia una significativa erosione del potere d’acquisto dei salari in Italia, accompagnata da una trasformazione demografica delle famiglie. Tra il 2019 e il 2024, le retribuzioni contrattuali hanno perso il 10,5% del potere d’acquisto a causa della forte crescita dei prezzi .

Salari in calo: una perdita del 10,5% in cinque anni

Secondo l’Istat, le retribuzioni contrattuali hanno subito una perdita del 10,5% del potere d’acquisto tra il 2019 e il 2024, principalmente a causa dell’inflazione. Le retribuzioni lorde di fatto per dipendente, che tengono conto degli accordi aziendali e individuali, hanno registrato una perdita più contenuta, pari al 4,4% in Italia, superiore al 2,6% della Spagna e all’1,3% della Germania .

Famiglie italiane: sempre più piccole e frammentate

Il rapporto evidenzia, oltre al calo del potere di acquisto dei salari, anche una trasformazione nella composizione delle famiglie italiane. Nel biennio 2023-2024, le persone sole costituiscono il 36,2% delle famiglie, mentre le coppie con figli scendono al 28,2%. Questa tendenza è attribuita a fattori come l’instabilità coniugale, la bassa fecondità e il posticipo della genitorialità. L’aumento delle persone sole interessa tutte le età, ma soprattutto gli anziani, con quasi il 40% delle persone di almeno 75 anni che vive da solo, in prevalenza donne.

Nel 2024, il 9,9% degli italiani ha riferito di aver rinunciato a visite o esami specialistici negli ultimi 12 mesi, principalmente a causa delle lunghe liste di attesa e della difficoltà di pagare le prestazioni sanitarie. Questo dato è in crescita rispetto al 7,5% del 2023 e indica un crescente affanno della sanità pubblica nel garantire l’accesso alle cure .

Aumento del rischio povertà ed esclusione sociale

Il rapporto Istat segnala che il 23,1% della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale, con un aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al 2023. Nel Mezzogiorno, la percentuale sale al 39,8%.

Questo indicatore riguarda le persone che presentano almeno uno dei seguenti fattori di rischio: povertà di reddito, grave deprivazione materiale o bassa intensità di lavoro. Il rapporto Istat 2025 dipinge un quadro di un’Italia alle prese con sfide economiche e sociali significative. La perdita del potere d’acquisto dei salari reali, la trasformazione delle famiglie e l’aumento del rischio povertà evidenziano la necessità di politiche mirate per sostenere il reddito delle famiglie, promuovere l’occupazione e garantire l’accesso ai servizi essenziali.

Fonte: Skytg24

Articolo a cura di: Eros Pilleri

Redazione Network NCI

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