In una lunga intervista rilasciata a Pbs, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parla delle intenzioni della Russia. Peskov, fortunatamente, ha dichiarato che la Russia non è assolutamente intenzionata ad utilizzare le armi nucleari anche se si trova in una “guerra economica”.
Il portavoce del Cremlino, in un’intervista rilasciata all’emittente americana Pbs, ha raccontato delle intenzioni del suo Paese e della possibilità dell’uso delle armi nucleari. La Russia, infatti, userebbe le armi soltanto nel caso in cui ci fosse una concreta “minaccia all’esistenza dello Stato”, e quindi non come conseguenza alla guerra in Ucraina.
Secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, infatti: “Qualsiasi risultato dell’operazione in Ucraina, ovviamente, non è un motivo per l’uso di un’arma nucleare. Abbiamo un concetto di sicurezza che afferma molto chiaramente che solo quando c’è una minaccia per l’esistenza dello Stato, nel nostro Paese, possiamo usare e useremo effettivamente armi nucleari per eliminare la minaccia stessa”.
Peskov ha poi parlato della situazione che circonda il suo Paese e dei rapporti con l’Occidente: “La Russia si sente circondata da una realtà ostile, perché è nel mezzo di una guerra economica e commerciale portata avanti dai Paesi dell’Occidente”. Ha poi aggiunto, infatti, che “I Paesi dell’Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia, stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell’economia, nel sequestro delle nostre proprietà, nel sequestro dei nostri fondi, nel blocco delle nostre relazioni finanziarie. Dobbiamo adattarci alla nuova realtà”.
Il portavoce del Cremlino lascia spazio anche per un commento ai Paesi che potrebbero intromettersi nello scontro con l’Ucraina. Secondo Peskov non ci sono possibilità, in tal caso, di “ripercussioni nucleari” per i Paesi terzi che si intromettono nel conflitto. Ma poi ha aggiunto che se qualcuno dovesse interferire, la Russia ha comunque tutti i mezzi necessari per reagire e punire chi lo farà. Peskov, infine, conclude con un intervento sui Paesi all’interno della Nato: “La Russia non ha in programma di attaccare nessun Paese della Nato, a meno che non ci sia un attacco reciproco”.
La Russia, nonostante abbia effettuato un leggero disarmo negli scorsi anni, è ancora al primo posto in questa particolare classifica. Ma comunque sapere con certezza di quante armi nucleari dispongano i singoli Stati è molto difficile, anche perché molti di essi scelgono di mantenere segreti i propri programmi.
Possiamo, però, dare comunque uno sguardo alle ultime stime risalenti al 2018. Secondo i dati riportati da queste la Russia è lo stato maggiormente attrezzato, con ben 6850 armi nucleari e gli Stati Uniti sono piazzati al secondo posto con 6450. Nel vecchio continente le maggiori esponenti sono Francia e Regno Unito, che hanno rispettivamente 300 e 215 arsenali nucleari. Le altre potenze mondiali sono la Cina con 280 e l’India con circa 140 ordigni. Numeri non incoraggianti anche se va detto, non servono tante bombe per mandare il mondo in Fallout. Si stima infatti che bastino 10 ordigni nucleari di grande potenza per far sprofondare il pianeta in un inverno nucleare.
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di Antonio Stiuso
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