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Russia contro Meta: Facebook e Instagram sono organizzazioni estremiste

di Antonio Stiuso

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Pronta la reazione di Mosca, dopo che i due famosi social network dell’universo Meta, appartenenti a Mark Zuckerberg, hanno rimosso la censura ai post contro la Russia. Secondo le autorità, i comportamenti di Meta istigano all’odio razziale.

Social network? No, organizzazioni estremiste

Le recenti azioni dei due famosi social network, Facebook e Instagram, avrebbero infastidito il Cremlino, il quale, a sua volta, avrebbe subito preparato una reazione. A riportare l’accaduto è Tass, che avrebbe riportato direttamente un comunicato della Procura. Infatti, è proprio l’ufficio del procuratore generale russo a chiedere che Meta venga inserito tra le organizzazioni estremiste.

La decisione del procuratore, sarebbe giunta dopo che i due social sotto la gestione di Meta, hanno deciso di rimuovere ogni tipo di censura sui post inneggianti odio contro la Russia. Secondo il vicecapo del comitato russo sulle tecnologie e le comunicazioni, Anton Gorelkin: “Quello che Meta sta facendo è chiamato incitamento all’odio razziale, che nella legislazione russa si qualifica come estremismo”.

Meta

Anche l’ambasciata si muove contro Meta

Anche l’ambasciata russa si è unita in questa patriottica guerra contro la libertà di parola. Infatti, quest’ultima, avrebbe chiesto direttamente a Washington di frenare le presunte attività estremiste poste in essere dai due social network. La stessa ambasciata sostiene che gli utenti di Facebook e Instagram non abbiano dato ai proprietari delle piattaforme il diritto a determinare le libertà.

Si può leggere della vicenda direttamente su un tweet scritto proprio dall’ambasciata russa. all’interno del tweet si legge: “Chiediamo alle autorità di fermare le attività estremiste di Meta e prendere misure per portare i responsabili di fronte alla giustizia”. Poi ancora: “Gli utenti di Facebook e Instagram non hanno dato ai proprietari di queste piattaforme il diritto di determinare i criteri della verità e di mettere le nazioni l’una contro l’altra”.

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di Antonio Stiuso

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