Da quando Putin ha introdotto la mobilitazione parziale per rafforzare l’esercito in difficoltà dopo gli scontri con quello ucraino, migliaia di cittadini russi hanno cercato di fuggire dal Paese. Chi ha potuto ha valicato le frontiere con Finlandia e Paesi Baltici, oppure si è riparato in Kazakistan, ma due cittadini russi hanno optato per un’altra destinazione, gli USA.
Ha dell’incredibile la storia raccontata dalla BBC, che vede 2 cittadini russi come protagonisti. I 2 uomini, dopo il discorso di Putin sul rafforzamento dell’esercito lo scorso 21 settembre, avevano deciso di lasciare il loro Paese.
Viste le enormi difficoltà ad andarsene con i metodi classici, aereo, treno, macchina ecc.. i 2 hanno deciso di scappare clandestinamente. A bordo di una piccola imbarcazione, i ragazzi sono partiti da Egvekinot, nella Russia nord-orientale. Dopo circa 543 chilometri di viaggio, i clandestini sono arrivati sull’isola di St. Lawrence, che si trova nel Mare di Bering e appartiene al territorio USA, nonostante sia più vicino alle coste della Russia.
I 2 cittadini russi hanno subito informato le autorità locali, raccontando la loro storia e chiedendo asilo politico in Alaska. I senatori repubblicani dello Stato, Lisa Murkowski e Dan Sullivan, hanno confermato la storia ai media locali. I russi sono sbarcati lunedì 3 ottobre su una spiaggia dell’isola e hanno atteso insieme ad alcune persone del posto l’arrivo della Guardia Costiera.
I 2 senatori spiegano: “Questo incidente chiarisce due cose: primo, il popolo russo non vuole combattere la guerra di aggressione di Putin contro l’Ucraina. In secondo luogo, data la vicinanza dell’Alaska alla Russia, il nostro Stato ha un ruolo vitale da svolgere nel garantire la sicurezza nazionale dell’America“.
Come scrive la BBC, anche il governatore dell’Alaska, Mike Dunleavy, ha confermato la notizia dichiarando: “Non prevediamo un flusso di persone, non c’è alcuna indicazione che ciò accada. Si tratta di un caso unico”. Le autorità locali hanno fatto sapere che: “Gli individui sono stati trasportati ad Anchorage, la città più grande dell’Alaska, per l’ispezione, che include un processo di screening e di controllo, e poi successivamente trattati in conformità con le leggi statunitensi sull’immigrazione”.
Vista la situazione, ogni giorno sempre più grave, casi del genere diventeranno sempre meno rari.
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