di Alessandro Colepio
La stagione della Roma arriva ad una nuova svolta: Claudio Ranieri tornerà sulla panchina giallorossa per portare avanti il lavoro di Daniele De Rossi e Ivan Juric, sperando di risollevare una squadra che fin qui ha deluso tutte le attese. Sir Claudio aveva annunciato a maggio la fine della sua carriera da allenatore di club e si era dichiarato pronto a valutare l’offerta di qualche nazionale, ma davanti al richiamo della sua squadra del cuore ha scelto di tornare sui suoi passi e accettare l’incarico.
Decisivo il colloquio a Londra coi Friedkin, proprietari del club capitolino, che hanno visto in Ranieri il profilo giusto per soddisfare l’agitatissima tifoseria romana e al contempo sistemare gli evidenti problemi tecnici della squadra.
Roma sarà sempre casa sua
Il 73enne romano torna a casa sua per la terza volta in carriera. Ranieri ha infatti allenato i giallorossi in due esperienze diverse: la prima fra il 2009 e il 2011, annate che tutti ricorderanno per quel secondo posto in campionato raggiunto nella stagione 2009/2010, al termine di una straordinaria rimonta vanificatasi in un Roma-Sampdoria che ha di fatto regalato lo Scudetto all’Inter; la seconda a marzo 2019, subentrando all’esonerato Di Francesco e traghettando i giallorossi ad un sesto posto e ad una qualificazione solo sfiorata in Champions League.
La tifoseria romana, notoriamente una delle più passionali d’Italia, non ha mai dimenticato ciò che Ranieri ha fatto per il club e il tecnico dal canto suo ha sempre dichiarato apertamente l’amore viscerale che prova per quei colori. Il lato emotivo ha chiaramente influenzato la scelta della proprietà, che dopo l’esonero di De Rossi ha perso il supporto del tifo giallorosso e ora riporta a casa un hombre del pueblo, oltre che un validissimo allenatore.
Secondo La Gazzetta Dello Sport, Ranieri ha chiesto ed ottenuto un contratto da traghettatore fino a fine stagione e poi la certezza di un posto in dirigenza. Lui tornerà nella città dove è cresciuto, la Roma potrà contare su una figura professionale per preparare al meglio anche le stagioni successive.
La nuova Roma di Ranieri
Durante tutto il corso della sua carriera, Sir Claudio si è dimostrato un allenatore flessibile, capace di adattare i suoi principi di gioco ai calciatori e non vice versa.
Con tutta probabilità schiererà una difesa a 4, magari rimettendo al centro del progetto un difensore di caratura internazionale come Mats Hummels, mentre resta da vedere quale soluzione adotterà per la fase offensiva. Sia nella sua prima esperienza romana che durante i suoi incredibili anni a Leicester, Ranieri si è affidato al più classico dei 4-4-2, mentre a Cagliari (la sua ultima esperienza in Serie A) ha alternato il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2.
Dovrebbe essere determinante il ruolo che Paulo Dybala dovrà rivestire nella sua Roma e soprattutto la ricerca di una possibile convivenza con Soulè: i due mancini argentini potrebbero convivere al massimo in una linea a 3 dietro a Dobvyk, mentre resta difficile immaginare un 4-4-2 con l’ex Frosinone largo a destra.
Ranieri ha anche il compito di risollevare il morale e le prestazioni di giocatori come Celik e Zalewski, ormai bersagliati dalle critiche della stampa e dei tifosi. Il polacco nel 4-4-2 potrebbe ricoprire il suo ruolo naturale, quello di esterno di centrocampo, ritrovando quella sicurezza nei propri mezzi che manca ormai da tempo e che invece sembra non aver mai perso con la Polonia (dove, guarda un po’, gioca in quella posizione).
La nuova Roma di Ranieri è un cantiere aperto, ma il tempo stringe e l’atmosfera è più tesa che mai. L’esordio è atteso per il 24 novembre, data in cui si giocherà Napoli-Roma: il suo ennesimo derby del sole da allenatore della Roma, forse quello più difficile, visto anche il rendimento della squadra di Antonio Conte. Sir Claudio sarà l’uomo giusto per salvare la stagione dei giallorossi?
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