di Lorenzo Peratoner
Nella serata di domenica è deceduto Stefano Violati, figlio di Fabrizio Violati, collezionista di automobili nonché ex proprietario, fino al 1987, di acqua Ferrarelle e Sangemini, a causa dello scontro con un cinghiale, avvenuto mentre era a bordo del suo scooter lungo le vie di Roma.
Roma: la dinamica fatale dell’incidente
La zona dell’incidente sarebbe Roma Nord, nel quartiere Cassia, a poche decine di metri di distanza dall’abitazione della vittima; quest’ultima, verso le ore 21:00, non sarebbe riuscita a evitare l’improvviso palesarsi di un cinghiale, che stava attraversando la strada. L’impatto si sarebbe rivelato fatale per entrambi; Violati, infatti, trasportato in emergenza all’Ospedale di Sant’Andrea, non è sopravvissuto alle ferite riportate.
Sul luogo sono altresì intervenute le pattuglie del XV Gruppo Cassia della polizia locale di Roma Capitale, al fine di appurare l’esatta dinamica dell’incidente.
Le parole degli affetti e le accuse di stalking
Gli amici della vittima hanno affermato: “È stato sbalzato per 10 metri, non si può morire in questo modo, è assurdo“. La madre di Stefano ha postato su Facebook le seguenti parole:
“Addio amore infinito, non sappiamo più cosa fare senza di te. Eri un grande dal cuore buono. Solo chi ti ha amato veramente conosceva il tuo animo. I tuoi amici sono disperati insieme a tutti noi”.
Il 30 gennaio era stato fermato per l’accusa di stalking nei confronti della sua ex compagna; in attesa del processo, tuttavia, il giudice aveva imposto un obbligo di non avvicinamento, mediante un braccialetto elettronico. Per la famiglia, però, si trattava di “accuse infamanti” nei suoi confronti.
Fonti: Corriere di Roma, Il Messaggero
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