È stato ostinato fino alla morte il 50enne no-vax deceduto per aver rifiutato le cure mediche. La fidanzata aveva portato l’uomo in ospedale in condizioni di insufficienza respiratoria. E lui, una volta giunto sul posto, si sarebbe opposto all’intubazione e al tentativo dei medici di salvargli la vita.
Il trentino era un fervido disapprovatore dell’estremo trattamento clinico che limita l’azione del SARS-CoV-2. L’uomo non soffriva di altre patologie e l’unico fattore preoccupante era rappresentato dal suo stato di leggero sovrappeso. Per questo i medici dichiarano che la terapia con l’ossigeno avrebbe avuto buone possibilità di mantenerlo in vita. Il mancato consenso all’intubazione però ha totalmente azzerato l’eventualità di una ripresa. Il dissenso dell’uomo è stato registrato dal personale sanitario secondo le procedure che prevedono che il paziente sia informato dei rischi delle proprie scelte.
Il racconto degli operatori sanitari tratto dal confronto con il caparbio signore:
“Quando è stato ricoverato una settimana fa, ce l’ha detto subito che non credeva in alcun modo alla vaccinazione. Dopo il riscontro della positività al virus e il successivo ingresso in ospedale la sua situazione si è via via aggravata, tanto che è stato necessario il trasferimento d’urgenza nel reparto di rianimazione. Il quadro clinico ha però avuto un ulteriore peggioramento: la progressione dell’infezione respiratoria era conclamata e l’intubazione era l’unica soluzione possibile per la sopravvivenza. Anche di fronte alla diagnosi che sarebbe stata sicuramente infausta senza l’intubazione, il paziente è stato chiaro: ha espresso con determinata lucidità la propria volontà di rifiuto”.
È stato allora che i medici hanno deciso di coinvolgere la fidanzata. Compiendo lo sforzo terminale per cercare di salvargli la vita. “Hanno parlato per ore, non potevamo esimerci dal provarci” – proseguono dal reparto di rianimazione – “Purtroppo, non è cambiato nulla. Il paziente è stato irremovibile nella propria decisione di categorico diniego all’intubazione e all’ossigenazione artificiale“.
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