In questo 2024 il patrimonio di ben 2.769 miliardari di tutto il mondo, si è ritrovato ad arrivare alla strepitosa cifra di 2mila miliardi di dollari, circa il triplo rispetto all’anno precedente. I dati emersi dalle analisi del World Economic Forum (WEF) e dall’Oxfam, mettono in risalto una sempre più evidente disparità: se da un lato il numero dei paperoni aumenta, in media, di 4 a settimana, quello della gente che vive sotto la soglia della povertà, è di più di 3,5 miliardi di persone, numeri vicini a quelli registrati negli anni ’90. E la differenza di ricchezza continua ad aumentare.
Roberto Barbieri, direttore generale Oxfam Italia, dichiara sulle pagine del sito ufficiale: “Un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica. La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di ampie fasce della popolazione favoriscono proposte politiche identitarie che mirano a creare artificiose contrapposizioni tra gli emarginati. Una strategia che permette di tenere in secondo piano il mancato raggiungimento di risultati economico-sociali a beneficio dei più vulnerabili, mentre persegue politiche che avvantaggiano chi è già in posizione di privilegio. Così, l’obiettivo di un’economia più inclusiva e una società più dinamica ed equa si allontana”.
La stessa Oxfam ha rivolto al Governo italiano delle piccole raccomandazioni da seguire, come: disincentivare l’utilizzo dei contratti non-standard, l’introduzione di un salario minimo legale, abrogare il disegno di legge sull’autonomia regionale differenziata, aumentare il prelievo sulle grandi successioni, promuovere una revisione del prelievo immobiliare ma soprattutto quella di cominciare una ancora più serrata lotta all’evasione fiscale.
Anche in politica estera sono state fatte delle dovute raccomandazioni, quali la cancellazione del debito dei Paesi a basso e medio reddito, la definizione di un percorso programmato di progressivo aumento dei fondi per l’aiuto pubblico allo sviluppo, ed infine, laddove possibile, rafforzare la direttiva europea per la due diligence delle grandi imprese su ambiente e diritti umani.
Il 2024 si conclude quindi con una conferma della crescente disparità tra le classi sociali dei nostri paesi, resta ora da vedere se sarà il 2025 a portare dei cambiamenti significativi per il nostro futuro.
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