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Regno Unito: meteorologo avverte della crisi climatica ma nessuno gli crede…

di Tommaso Casolla

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In corrispondenza dell’inizio della pandemia, nel 2020 l’opinione pubblica si è inserita nell’ambito scientifico in maniera controversa. Mentre prima chi non era informato credeva alle parole degli studiosi quando essi dimostravano i fatti, ad oggi ognuno pensa di avere una propria verità.

A causa di fake news o posizioni ideologiche avverse, sono nate teorie e idee senza alcun fondamento logico o scientifico; un esempio è la campagna anti-vaccini che si è sviluppata in tutto il mondo a partire dal 2021. Il fenomeno del negazionismo non si è però limitato alla pandemia da Covid-19, e si è espanso anche sull’argomento dei cambiamenti climatici. Ciò che è accaduto durante una diretta TV nel Regno Unito ne è la prova…

Sembra “Don’t look up”, ma è la realtà che ci circonda

In una delle scene più attuali del capolavoro targato Netflix “Don’t look Up“, gli scienziati protagonisti cercano di avvertire in diretta TV dell’imminente schianto di un meteorite che distruggerà la Terra. Però, il presentatore dello show, piuttosto che ascoltarli, inizia a creare della comicità sulla notizia.

Il significato è chiarissimo: la trasmissione preferisce puntare su intrattenimento e notizie che aumentino gli ascoltatori piuttosto che abbandonarsi a “noiose” discussioni scientifiche. Sembra solo un film, ma è un perfetto parallelismo con quello che è successo sul canale inglese GB News. Durante la diretta del 14 luglio è infatti intervenuto il meteorologo John Hammond, che ha tracciato una situazione tragica riguardo al clima nel Regno Unito, venendo sbeffeggiato dalla giornalista conduttrice.

La cronaca di una non-intervista e la grave emergenza climatica del Regno Unito

Su internet è spopolato il video di un ritaglio della trasmissione, costellato da commenti negativi da parte della conduttrice volti allo studioso. La conversazione col meteorologo si è aperta con una domanda sarcastica riguardo al fatto che l’intervistato si trovasse in giardino, e quindi stesse bene alla temperatura di 20 gradi.

Hammond ha risposto sarcasticamente, dicendo che fosse perfetto, ma ha aggiunto:

“Parlando seriamente, gente, all’inizio della prossima settimana la temperatura potrebbe salire di altri 20 gradi e raggiungere i 40 gradi. Penso che ci saranno centinaia, se non migliaia, di morti in più”.

Da qui, la risposta della giornalista che ha stupito il web e la comunità scientifica:

“Voglio che siamo felici per il tempo. Non so se sia successo qualcosa ai meteorologi per renderli tutti un po’ fatalisti”.

L’intervento di Hammond: esagerato o corretto?

Il 19 luglio scorso, cinque giorni dopo l’intervista alla GB news, nel Regno Unito è stato raggiunto il record di temperatura che ha toccato i 40,3 gradi, superando il precedente record di 38,7 datato luglio 2019. Durante la stessa intervista, la giornalista ha cercato di difendere le sue posizioni, commentando come da sempre, nella storia ci sono giornate di caldo anomalo.

Per controbattere, Hammond ha affermato:

“Stiamo assistendo a sempre più record, e sempre più frequenti. Alcuni si ricordano dell’estate del ’76 che è stato un ‘evento anomalo’, ma ad oggi queste ondate di calore sono più estreme e regolari”.

Dal quanto riportato nel tweet sotto, si può notare come effettivamente, negli ultimi anni, i picchi di calore siano esponenziali e più frequenti rispetto al secolo scorso.

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