Potremmo trovarci di fronte ad una rivoluzione nel mondo del tatuaggio? Il perché è semplice: Gabriele Pellerone è il tattoo artist che ha effettuato il primo tatuaggio con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Come raccontato da Sky TG24 l’idea è nata dal desiderio di far incontrare l’arte alla tecnologia, unendo le peculiarità di questi mondi per dar ancor più libero sfogo alla fantasia.
Secondo Pellerone gli algoritmi delle intelligenze artificiali potranno aiutare i tatuatori a creare disegni letteralmente unici per i propri clienti. Come ha raccontato lui stesso, infatti: “Un ragazzo si è presentato da me chiedendomi di rappresentare la forza e potenza di Poseidone mentre esce dall’acqua. Per dare forma alla sua idea abbiamo affidato agli algoritmi questa descrizione e ricavato una serie di immagini. È stato attraverso un processo di affinamento e selezione del risulato che siamo arrivati alla scelta di quella di partenza, che ho successivamente rielaborato aggiungendo dettagli e un’ulteriore personalizzazione per arrivare al disegno definitivo“.
Il nome scelto per questo tipo di tatuaggio, realizzato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, ha preso il nome di “PosAIdon“. Ovviamente è stato sfruttato il gioco di parole fra il soggetto scelto come primo test assoluto, proprio il dio Poseidone, e la dicitura di “Artificial Intelligence“. Questo potrebbe essere un primo passo importante nella rivoluzione del mondo dei tatuaggi. “Fino a ieri le immagini tatuate nascevano da precise richieste dei clienti, che sceglievano da appositi cataloghi di motivi classici, o volevano copiare figure già viste su libri, sul web o altri tatuaggi indossati da celebrity. L’utilizzo dell’Artificial Intelligence permette invece di focalizzarsi su una forma di narrazione unica. Il cliente può spiegare al tatuatore i temi, i ricordi, gli eventi che vorrebbe riassunti in un’immagine e l’artista può affidare agli algoritmi, attraverso l’utilizzo di parole chiave, questo intimo storytelling per ottenere un’immagine che non è mai esistita prima“. Ha commentato Pellerone.
Sono diversi i dubbi che iniziano a insinuarsi in molti lavoratori del settore e non solo: l’intelligenza artificiale potrà rimpiazzare il tatuatore? Riguardo i tanti dubbi attorno a questa possibile problematica Pellerone si è così espresso “Sono convinto che l’intelligenza artificiale oltre a potenziare la creatività, possa trasformarsi in un valido supporto, per me i miei colleghi, nel creare opere uniche e personalizzate, basate sulle preferenze e le esigenze individuali dei nostri clienti. Certo l’AI non possiede un’anima, ed è per questo che il tocco finale spetta sempre all’artista“.
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