Tre anni fa, il 17 luglio 2020, Ghost of Tsushima approdava sull’allora ammiraglia di casa Sony, PlayStation 4. Ispirato al Giappone feudale, il titolo di Sucker Punch Production ha saputo guadagnarsi i favori del pubblico, rimanendo però un titolo di nicchia. Ghost of Tsushima è uno di quei capolavori che passa spesso inosservato, ma che merita di essere recuperato al più presto.
Ghost of Tsushima ha segnato il ritorno alla vetta di Sucker Punch Production che, dopo un lungo periodo di fermo, ha saputo risollevarsi. In Ghost of Tsushima troviamo tutto il meglio che Sucker Punch ha da offrire ed anche qualcosa in più, non solo dal lato tecnico.
La narrazione si ispira ai classici del cinema giapponese, come le opere di Akira Kurosawa, a cui è dedicata anche un’opzione grafica. Ma lo story-telling non è l’unico punto forte ed il gioco riesce a mettere in campo anche diverse interessanti idee. Prima tra tutte è la meccanica del vento, splendidamente integrata non solo nel gameplay, ma anche e soprattutto nell’ambientazione. Con un semplice tocco sul touchpad, una evidente folata di vento indica al giocatore la direzione dell’obiettivo, creando un HUD minimale ma efficiente. Il gameplay in generale si fregia di una eccellente fluidità, risultando semplice da apprendere, ma più che soddisfacente da giocare.
In Ghost of Tsushima, vestiremo i panni di Jin Sakai, immaginario samurai che combatte durante l’invasione mongola dell’isola di Tsushima nel 1274. L’esplorazione è uno dei momenti topici del gioco, che ci permette di approfondire la storia con diverse attività collaterali. Tra queste c’è la possibilità di personalizzare alcuni elementi delle diverse armature disponibili nel gioco, dai copricapi alla colorazione dei tessuti. Potreste, per esempio, ricreare un “cosplay” ispirato a Sly Cooper, il personaggio creato da Sucker Punch nel 2002.
Proprio la realisticità del Giappone è uno dei punti di forza del titolo, che si prende davvero poche licenze narrative. Sucker Punch Production ha chiesto l’aiuto di esperti di storia giapponese per ricreare un’ambientazione quanto più realistica possibile. Non a caso, parlando di cinema e realismo, il lungometraggio ispirato al gioco è stato affidato a Chad Stahelski, noto a tutti per la tetralogia di John Wick.
Allora, siete riusciti a rispondere a tutte le domande senza sbirciare? Se avete avuto qualche problema potrebbe essere il momento adatto per dare un’occasione a Ghost of Tsushima e dedicargli qualche ora di gioco. Invece, per quelli di voi che lo hanno giocato, cosa ne pensate del titolo e qual è la vostra curiosità preferita? Fatecelo sapere su Nasce, Cresce, Respawna.
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