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QUIZ NCI – Le leggi italiane più assurde e bizzarre!

Siamo schiavi delle leggi, per poter essere liberi“, questa famosa massima di Cicerone racchiude, in una sintesi efficace, il senso più profondo delle leggi; un’insieme di norme condivise da una comunità, affinché una porzione della nostra libertà individuale venga ceduta a un’organizzazione superiore e riconosciuta da chi vi appartiene, al fine di garantire la sicurezza della collettività. Al di là di questo intento nobile, è piuttosto evidente che, nella pletora delle leggi di uno Stato avanzato e liberale, è molto facile incappare in delle norme spesso assurde e improprie, magari risalenti a periodi storici meno recenti, o che, al netto della loro apparente eccentricità, possono comunque ricoprire una funzione utile. In questo quiz NCI dedicato all’Italia, andiamo quindi a scoprire qualcuna di queste leggi…

In Italia è vietato essere dei ciarlatani?

“E’ vietato il mestiere di ciarlatano”.

Così recita l’articolo 121 del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), emanato con il Regio Decreto 18 giugno 1931 n.773. Sicuramente questa legge può destare diverse perplessità, tuttavia, sebbene siano passati oltre 90 anni dalla sua esecuzione, è stata al centro di un caso che, nel 2017, aveva coinvolto un servizio telefonico di cartomanzia di Fontivegge (Perugia). La questura, infatti, si era mossa affinché la sede legale di questo servizio venisse chiusa, appellandosi proprio all’articolo di legge citato sopra; tuttavia, l’appello al Tar Umbria ha ribaltato la sentenza di chiusura del servizio, perché i tempi e i contesti sociali erano mutati rispetto al periodo di promulgazione della legge, inoltre:

“Il Tulps vieta espressamente il mestiere di ciarlatano, ma che il Tar ha già avuto occasione di evidenziare che la cartomanzia, quale attività economica, non è vietata in sé e per sé dall’ordinamento ma solo laddove venga svolta con modalità idonee ad abusare dell’altrui ignoranza e superstizione”.

Le condizioni fondamentali, pertanto, concernono l’abuso della credulità popolare e le pratiche truffaldine; di conseguenza la cartomanzia, ma anche l’astrologia e altri servizi analoghi, non sono necessariamente vietati.

Attenzione a tenere i finestrini aperti!

 

“Durante la sosta e la fermata il conducente deve adottare le opportune cautele atte a evitare incidenti ed impedire l’uso del veicolo senza il suo consenso”.

Questo è il comma 4 dell’articolo 158 del Codice della Strada, approvato con il Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n.285. Questa misura, sulla carta piuttosto vaga e ampiamente interpretabile, dovrebbe prevenire tutti quei comportamenti che rientrerebbero nella cosiddetta “istigazione al furto“. Un comportamento del genere, secondo questo articolo, potrebbe quindi tradursi nel lasciare anche solo leggermente aperti i finestrini del proprio veicolo quando questo è parcheggiato; si tratta di un articolo che pone l’autista automaticamente in una condizione di illecito, sia che il furto avvenga sia che non accada.

É una misura non conosciuta da tutti, ma se si è consapevoli della sua esistenza permette di evitare delle multe che vanno dai 42 fino ai 173 euro, come avvenuto a Fossano (Cuneo), a una signora di 65 anni, che per qualche minuto aveva lasciato in sosta il veicolo con tre finestrini aperti, per poi ritrovarsi sul cruscotto la contravvenzione.

Sottolineiamo che anche non chiudere il veicolo a chiave, o lasciare quest’ultima all’interno del mezzo, è passibile dello stesso illecito!

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Siete interessati alla vendita del seme del baco da seta? Allora fate attenzione…

 

“È disposta la pubblicazione dell’accordo economico collettivo per il regolamento della produzione, del collocamento e della vendita del seme del baco da seta”.

Così recita il testo del decreto “1 marzo 1943, n. 117“, emanato da Benito Mussolini. Questo è solo un esempio, in realtà, di molte altre norme analoghe che risulterebbero sulla carta ancora in vigore, sebbene non siano ovviamente più seguite, in quanto anacronistiche. Tuttavia, questo caso mette in luce come l’insieme delle leggi italiane siano un groviglio labirintico difficile da sbrogliare, con numeri che vanno dalle 10mila leggi in vigore fino alle 250mila; in realtà, dare un numero esatto è molto difficile, tuttavia Pagella Politica, riportando dei dati di Normattiva, sostiene che, in Italia, dal marzo 1861 al dicembre 2022 sono entrati in vigore 203.068 atti normativi, tenendo tuttavia in conto che molti di questi sono decaduti o abrogati.

Di recente, il Governo ha infatti approvato l’abrogazione di una serie di norme risalenti alla seconda metà dell’Ottocento, per un totale di 6.479 decreti regi, rappresentando forse un primo passo verso uno snellimento degli atti normativi italiani.

 

NELLA PAGINA SUCCESSIVA TROVATE LA SOLUZIONE DEL QUIZ!

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Lorenzo Peratoner

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