L’Epifania è una delle feste più amate, soprattutto dai bambini che vedranno le loro calze riempirsi come per magia di dolci e cioccolatini. Pochi, però, conoscono per quale motivo la tanto amata “vecchietta”, protagonista di questo giorno, si chiama Befana e come sia nato il suo mito. Ecco alcune delle curiosità legate a questo giorno particolare, quante ne conoscete?
Si può facilmente intuire che il termine Befana deriva proprio da “Epifania”, giorno in cui la vecchietta con la scopa si manifesta al mondo intero. Il termine deriva dal greco ἐπιφαίνω (manifestazione divina) utilizzato per indicare la dodicesima notte dopo il Natale, considerata una notte speciale in riferimento alla manifestazione di una nuova luce lunare. Con il passare del tempo, il termine è stato poi trasformato in “bifania” e poi in “beffania” fino a diventare l’odierno Befana, il classico nome associato alla donnina che porta i dolci in regalo ai bambini più bravi.
La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte. La figura della Befana, una simpatica vecchietta vestita di stracci, è tutt’altro che casuale: simboleggia l’anno vecchio che fa spazio al nuovo e deve quindi essere buttato via. Il suo aspetto tradizionale, quindi, non c’entra affatto con il suo lungo viaggio in scopa per i camini di tutto il mondo, ma simboleggia la fine dell’anno appena trascorso e l’auspicio che quello appena iniziato possa essere più prospero del precedente.
Proprio per questo motivo, in passato, le persone esponevano fuori dalle loro case un suo pupazzo raffigurato con abiti vecchi e sporchi. Una volta giunta l’Epifania, infatti, il fantoccio veniva bruciato con lo scopo di lasciarsi l’anno trascorso alle spalle e augurarsi un nuovo anno più proficuo. Quest’usanza era molto diffusa nei paesi del centro-sud dello stivale.
La Befana non porta soltanto dolci e cioccolatini. La simpatica vecchietta, ai bambini che si sono rivelati più cattivi durante l’anno precedente, riserva soltanto carbone in modo che nel nuovo anno possano riscattarsi dalle loro precedenti azioni per sperare in una calza ricca di dolci l’anno venturo.
La tradizione del carbone è legata al luogo centrale della casa durante queste feste: il camino. Sia Babbo Natale che la Befana, infatti, si calano nelle case di tutti noi attraverso il comignolo e, una volta giunti nelle case dei più monelli, non avendo doni con cui riempire le calze, le riempiono con cenere e carbone trovati proprio nei camini. Il rito fa sempre riferimento alla purificazione, al rinnovamento: la cenere simboleggia proprio la purificazione dall’anno appena passato e la rinascita in questo appena iniziato, nella speranza che sia pieno di opportunità. Regalando carbone ai bambini cattivi, quindi, si augura loro che in futuro riescano ad essere più buoni.
Con l’Epifania si celebra l’arrivo dei Re Magi, recanti i doni per festeggiare la nascita del Bambino Gesù, a Betlemme. Proprio per il tentativo, forse, di “cristianizzare” la Befana associandola ai Magi, una leggenda racconta che questi ultimi si siano imbattuti in una vecchietta durante il loro cammino. I Re Magi, infatti, avrebbero chiesto informazioni da un’anziana signora incontrata lungo la strada e cercato di convincerla ad andare con loro; pare però che questa si sia rifiutata e abbia lasciato i Magi soli, costretti a seguire la famosa stella cometa per arrivare a destinazione.
Sembra che la donna, però, dopo il rifiuto, si sia pentita della sua scelta; a quel punto ha preparato dei dolci andando alla ricerca dei Re Magi ma non riuscendo ad incontrarli. Lungo il suo cammino, quindi, ha deciso di regalare quei dolci a tutti i bambini che incontrava sperando che uno di loro fosse Gesù.
La Befana, anche se sembra una strega, in realtà è una vecchietta molto generosa che porta dolci e cioccolate ai bambini più buoni. La sua particolare somiglianza con questa figura, infatti, sta soltanto nella sua stravagante scelta di viaggiare a bordo di una scopa, ma perché proprio la scopa?
Anche se si ritiene che la figura possa aver avuto influenze da Halloween, il motivo è in linea con il principio di questa ricorrenza: la scopa è considerato un simbolo di purificazione sia nelle case che nelle anime. Come per i vestiti logori e sporchi, quindi, la scelta della scopa non è affatto casuale, ma rinvia sempre ad un augurio che il nuovo anno sia migliore del precedente.
VAI ALLA PROSSIMA PAGINA PER LE SOLUZIONI AL QUIZ NCI
Pagina: 1 2
Al termine di Italia-Francia, conclusasi 1 a 3 per gli ospiti, è stato intervistato in…
Stando a quel che dice il capo dello studio, Hidetaka Miyazaki, FromSoftware ha già avviato…
Le urne di Nyon hanno parlato: oggi, nel cuore del quartier generale svizzero della UEFA,…
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intrapreso una battaglia legale contro Google dove…
I Golden Joystick Awards 2024 si sono conclusi, celebrando il meglio del panorama videoludico mondiale.…
Un ennesimo attacco ad una base UNIFIL si è verificato nel sud del Libano. La…