Presunto trafficante di esseri umani estradato in Italia

Estradato in Italia un trafficante di esseri umani, a seguito dell’operazione “El Rais” dell’8 aprile. L’uomo avrebbe contribuito all’ingresso clandestino in Italia di almeno 3.000 persone, fruttando alla sua organizzazione un corrispettivo di 30 milioni di dollari.

Chi è il trafficante

L’uomo, un cittadino egiziano di 49 anni, faceva parte di uno dei più grandi sodalizi dediti al traffico di migrati sulla cosiddetta “Rotta del Mediterraneo Orientale” (un percorso utilizzato dai migranti per raggiungere l’Europa, con le principali destinazioni in Grecia, Cipro e Bulgaria. Questa rotta è particolarmente attiva e coinvolge prevalentemente migranti provenienti dal Medio Oriente, in particolare dalla Siria, ma anche da Afghanistan e Somalia) e avrebbe favorito l’ingresso in Italia di oltre 3.000 migranti clandestini, per un profitto alla sua organizzazione di oltre 30 milioni di dollari.

Le forze dell’ordine hanno arrestato il trafficante nel corso dell’operazione El Rais. L’uomo, individuato all’estero, è stato fermato dalle autorità e riportato in Italia grazie a un’operazione di estradizione coordinata con l’Albania. Questa mattina, gli agenti del Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia lo hanno scortato fino all’aeroporto di Fiumicino. In seguito, le autorità lo hanno trasferito nel carcere di Rebibbia, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La rete criminale presso cui lavorava l’indiziato coinvolgeva paesi quali l’Egitto, la Turchia e la Grecia; con ramificazioni in Italia che hanno consentito di individuare il capo dell’organizzazione: un cittadino egiziano che si avvaleva dei legami con i suoi congiunti per portare avanti le operazioni da Istanbul, in Turchia. Il leader di tale organizzazione si era rifugiato in Turchia per sfuggire ad un mandato di arresto per la stessa tipologia di reati, per cui avrebbe dovuto scontare 10 anni di carcere.

El Rais

L’operazione El Rais è iniziata a maggio 2022, a seguito dell’arresto di tre soggetti stranieri, giunti clandestinamente presso il Porto Commerciale di Augusta (SR), perché ritenuti essere gli “skipper” di un’imbarcazione a vela con a bordo decine di migranti clandestini provenienti dalla Turchia, e si è conclusa lo scorso 8 aprile e ha visto la cattura e l’ordinanza di custodia cautelare di almeno 15 soggetti, parrebbe tutti di nazionalità egiziana. Gli arresti dell’operazione si sono svolti in Italia, Albania, Germania, Oman e Turchia. Le province italiane coinvolte sarebbero state quelle di Cosenza, Catania e Catanzaro.

Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di migranti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante di operare a livello internazionale.

L’indagine è stata condotta dal Servizio Centrale Operativo (SCO) e dalla Squadra Mobile di Siracusa in stretta sinergia con Interpol HTSM (Human trafficking and Smuggling Migrant) di Lione, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e l’Agenzia Europea EUROPOL e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

Secondo quanto riportato dalle indagini (tramite un attento monitoraggio delle rotte migratorio e di intercettazioni telefoniche), l’organizzazione aveva messo in piedi un sofisticato sistema che prevedeva il reclutamento di skipper professionisti a gestione logistica dei migranti su suolo turco in attesa della tanto agognata partenza ed il loro successivo “trasporto” verso le coste greche ed italiane a bordo di imbarcazioni a vela di cui il sodalizio era in possesso.

L’operazione rappresenta un grande passo avanti nella lotta contro le reti criminali che sfruttano i flussi migratori.

Scritto da: Gaia Cobelli

Fonti: tgcom24, Il Sole 24 Ore, LaPresse, Virgilio Notizie, Polizia di Stato.