Esiste un luogo dove sono sempre disponibili nuovi esemplari di PlayStation 5. E no, non è il supermercato sotto caso. Questo miraggio si chiama “Striscia di Gaza“, e, qualora non lo sapeste, deve questa “fortuna” alla sua stessa miseria.
Grazie ai prezzi considerevoli, infatti, la console di nuova generazione è diventata a tutti gli effetti un bene di lusso e uno sfarzo per pochi. Per tale ragione, in paesi molto poveri come quello sopracitato, la domanda di tale merce è praticamente inesistente.
E cosa accade quando domanda e offerta non combaciano e non si avvicinano minimamente? Si verifica il fenomeno della sovrapproduzione, che porta alla deposizione di articoli invenduti in degli spazi resi a disposizione di tutti gli acquirenti.
A un anno di distanza dalla sua uscita, il gioiello partorito da Sony continua a scarseggiare in tutto il mondo. Tra le ragioni principali ritroviamo un’ingente richiesta, ormai incontentabile dalla fabbricazione, e una profonda e improvvisa crisi della cosiddetta “supply chain”.
A tal proposito, per i videogiocatori più pazzi e smaniosi che non volessero più soffrire per la mancanza della console, il Guardian ha diffuso una rischiosa soluzione. Gli investigatori del quotidiano britannico hanno reso noto che accaparrarsi una PlayStation 5 sarebbe possibile se ti imbarcassi per raggiungere la Striscia di Gaza, un territorio autonomo governato dal gruppo politico-terrorista palestinese Hamas. Ma se pensate che le difficoltà risiedano unicamente nel superamento del confine del paese, vi sbagliate di grosso.
Hassan al Baik, un uomo che gestisce un negozio di articoli elettronici nella Striscia, racconta che le prime PlayStation 5 sono arrivate ad aprile tramite i corridoi di contrabbando. In origine erano state comprate a Dubai, poi erano state smontate e introdotte pezzo per pezzo a Gaza, dove erano state rimontate.
Le complicazioni hanno così costretto i venditori a smerciare il prodotto per circa 1.400 euro: un prezzo altissimo, soprattutto per gli standard della Striscia. Uno spiraglio di speranza si è palesato nei mesi scorsi, quando Israele ha finalmente permesso le importazioni di Playstation 5. Ciò ha permesso un relativo deprezzamento degli oggetti, che oggi vengono venduti comunque a non meno di 900 euro. Viste le condizioni di povertà dei cittadini di Gaza però, martoriati da un’infinita guerra con Israele, la quantità di PlayStation disponibili rimane insolitamente alta rispetto alla media del resto del mondo.
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di Gabriele Nostro
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