di Redazione NCI
A Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, il sindaco Stefano Soldan ha preso una decisione controversa. Ha deciso di rimuovere tutte le macchinette del caffè dai locali comunali. La motivazione? Semplice, dietro questa mossa si nasconde la segnalazione da parte dei cittadini di code eccessive agli sportelli, causate dalle lunghe pause dei dipendenti comunali, i quali si fermavano spesso davanti ai distributori per chiacchierare e prendersi una pausa più lunga del dovuto.
L’obiettivo della “punizione”
La situazione aveva creato disagi tra gli utenti, che lamentavano ritardi nei servizi pubblici. Purtroppo, nonostante i richiami e le sollecitazioni da parte del sindaco, i comportamenti di alcuni impiegati non sono cambiati. Soldan ha quindi deciso di intervenire con una misura definitiva, eliminando i tre distributori automatici presenti in Comune e in biblioteca.
“Questa non è una punizione, ma una scelta necessaria per garantire che il tempo di lavoro venga utilizzato correttamente”.
L’obiettivo della decisione è quello di evitare che le pause caffè diventino un ostacolo alla produttività e al servizio efficiente dei cittadini. Infatti, i lavoratori non perderanno il diritto alla pausa caffè, ma dovranno fare una scelta diversa: recarsi nei bar della zona o portarsi il proprio thermos da casa, come riportato da Tgcom24.
Le reazioni a seguito della decisione
Questo intervento mira a stimolare maggiore responsabilità tra i dipendenti, che dovranno gestire meglio il tempo e le pause senza intaccare la qualità del servizio.
La scelta del sindaco ha suscitato diverse reazioni. Da un lato, ci sono coloro che ritengono che la misura contribuirà a migliorare l’efficienza e il rispetto dei tempi di lavoro; dall’altro, i sindacati hanno manifestato preoccupazione per il metodo utilizzato, pur ammettendo che i diritti dei lavoratori non sono stati intaccati. In ogni caso, per il futuro, i dipendenti dovranno gestire autonomamente il loro tempo di pausa, fuori dalle mura del Comune.
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