fbpx Ragazzo italiano paraplegico torna a camminare grazie alle neurostimolazione!
Attualità

Ragazzo italiano paraplegico torna a camminare grazie alle neurostimolazione!

di Redazione Network NCI

Condividi con chi vuoi

Dopo un incidente nel 2019 con un carrello elevatore che gli ha causato una lesione midollare a livello T11-T12, Andrea, oggi 33 anni, aveva perso l’uso delle gambe. Ma qualche mese fa, grazia a un innovativo intervento di neurostimolazione, è riuscito a percorrere un chilometro con il solo ausilio di deambulatore e tutori. “Non ricordavo di essere così alto“, ha detto emozionato. La sua storia è oggi un caso scientifico pubblicato su Med Cell Press, frutto del lavoro del MINE Lab dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Un protocollo sperimentale e una sfida personale

medicina

@ia

Il 23 novembre 2023, Andrea è stato sottoposto all’impianto di un neurostimolatore midollare con 32 elettrodi. La stimolazione ha riattivato i circuiti nervosi residui e, abbinata a una riabilitazione con realtà virtuale, ha restituito funzionalità ai muscoli necessari per camminare.
L’intervento fa parte di un protocollo sperimentale che coinvolge dieci pazienti con lesioni spinali traumatiche. La determinazione di Andrea ha portato a risultati sorprendenti: in tre mesi ha acquisito maggiore controllo posturale e mobilità, fino a camminare per due chilometri e persino ad affrontare il ghiacciaio dell’Adamello. Ha già convinto un amico, paraplegico come lui, a sottoporsi all’intervento.

Una rivoluzione scientifica tutta italiana

Scienziati (@Shutterstock)

Il successo del caso di Andrea rappresenta una grande conquista nella ricerca medica italiana. Il team, guidato dal professor Pietro Mortini, ha dimostrato l’efficacia della neurostimolazione epidurale, con risultati pubblicati su Science Translational Medicine. Questo approccio innovativo, oggi riservato a pazienti selezionati tra i 18 e i 55 anni, potrebbe, in futuro, estendersi anche ai tetraplegici.
Abbiamo inventato la ruota di legno, ma possiamo arrivare al pneumatico della Ferrari“, afferma il professor Mortini. Ora si guarda avanti: l’obiettivo è rendere questa tecnica un trattamento di routine.

Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguire Nasce, Cresce, Ignora!

Articolo di Biagi Linda

Fonte: TGCOM24

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi