di Redazione NCI
A un anno dalla sua scomparsa, Ita Airways, compagnia di bandiera nata dalle ceneri di Alitalia, omaggerà Paolo Rossi nominando il primo aereo con la livrea tricolore a suo nome. Deceduto il 9 dicembre 2020, Rossi è stato e resterà per sempre una leggenda del calcio italiano e uno dei pochi azzurri ad aver mai vinto il Pallone d’Oro. Scelta nostalgica? No, la compagnia aerea ha dichiarato che la decisione fa parte di una strategia indirizzata ad intitolare i velivoli con nomi di campioni sportivi azzurri.
Paolo Rossi, una carriera da commemorare
Scomparso a 64 anni, Paolo Rossi ha vissuto una carriera incredibile costellata di momenti indimenticabili e passati alla storia del nostro calcio. Oltre ad aver vestito le maglie di Juventus, Vicenza, Perugia, Milan e Verona, l’azzurro ha regalato alla nostra nazionale attimi a dir poco leggendari. Dopo l’exploit al mondiale in Argentina del 1978, che gli valse il soprannome Pablito, nel 1982 Rossi trascinò l’Italia alla vittoria della coppa del mondo. Sei gol che lo portarono a vincere, oltre al torneo, il titolo di capocannoniere e il Pallone d’Oro.
Paolo Rossi, I Numeri e i Record
Oltre ad essere uno dei cinque giocatori italiani ad aver vinto il Pallone d’Oro, si possono notare vicino al nome di Paolo Rossi tantissimi record. Occupa la quarantaduesima posizione nella classifica dei migliori giocatori del XX secolo stilata da World Football, è stato inserito da Pelè e dalla FIFA nella lista dei 125 migliori giocatori viventi. Detiene il record assoluto di marcatore italiano nei mondiali con nove gol condiviso con Roberto Baggio e Christian Vieri. È stato l’unico giocatore oltre a Ronaldo Nazario ad aver vinto nello stesso anno il Pallone d’Oro, il Mondiale e il titolo di capocannoniere della Coppa del Mondo.
Un giocatore indimenticabile, per tutti?
Durante la cerimonia di assegnazione del Pallone d’Oro di quest’anno ha fatto scalpore, oltre alla discussa vittoria di Lionel Messi, il mancato omaggio a Paolo Rossi. France Football, forse considerando il tempo passato tra la morte del giocatore e la data dell’evento, non svoltosi l’anno scorso per la pandemia, sembrerebbe aver dimenticato le imprese dell’azzurro. Un gesto inaccettabile che di fatto non è passato inosservato agli occhi dei tifosi calcistici che si sarebbero aspettati una celebrazione della sua straordinaria carriera.
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di Tommaso Bersanetti
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