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Pallone d’Oro, Messi e gli altri: ecco chi meriterebbe il premio

Stasera si terrà, al Theatre du Chatelet di Parigi, la cerimonia per la consegna del Pallone d’Oro 2022/23. Si tratta della 67esima edizione del premio più ambito, assegnato da France Football al miglior calciatore dell’anno. Tantissimi campioni hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento, mentre altrettanti fuoriclasse si sono dovuti accontentare di essere nominati ai piedi del podio, scatenando dibattiti e polemiche.

Anche quest’anno sembra che l’indiziato numero 1 per la vittoria sia Lionel Messi. Il fantasista dell’Inter Miami, fresco Campione del Mondo con l’Argentina, stasera dovrebbe alzare l’ottavo Pallone d’Oro della sua straordinaria carriera. Un traguardo che, secondo molti, era già scritto da quel 18 dicembre 2022 in cui Messi ha portato il suo Paese sul tetto del pianeta.

In attesa della proclamazione ufficiale, analizziamo non solo i motivi per cui Messi è indicato da tutti come il vincitore di quest’anno, ma anche chi sono i rivali che avrebbero potuto insidiare la sua corsa al titolo e che, con tutta probabilità, saliranno sul podio con lui.

Un Mondiale per domarli tutti

Questa citazione tolkeniana inquadra alla perfezione le ragioni per cui Messi dovrebbe vincere il suo ottavo Pallone d’Oro. L’ex fantasista di Barcellona e PSG ha trascinato l’Argentina alla vittoria del Mondiale in Qatar a suon di gol, assist e grandi prestazioni. La Pulga ha interrotto una maledizione durata 37 anni, ripercorrendo le orme di Maradona in Messico nel 1986.

Il Mondiale ha sempre avuto un peso specifico enorme nell’assegnazione del Pallone d’Oro: Zidane e Ronaldo il Fenomeno, tanto per fare due nomi, vinsero il premio proprio in virtù dei successi con le proprie nazionali. A rigor di logica, sarebbe veramente difficile non premiare Messi proprio nell’anno in cui si è scrollato di dosso l’ingombrante paragone con Maradona, che peraltro avrebbe compiuto gli anni proprio oggi.

La stagione di Messi è stata di altissimo livello anche dal punto di vista statistico. In 54 partite, l’argentino ha realizzato 38 gol e servito 25 assist per i compagni. Numeri da capogiro, viziati solo parzialmente dall’ennesima delusione europea della sua carriera: il suo PSG è stato eliminato dal Bayern Monaco agli ottavi di finale di Champions League anche a causa di un Messi abbastanza deludente. Nonostante ciò, il Mondiale da solo basta e avanza per legittimare le pretese di un giocatore che ha inciso il suo nome nella storia di questo sport.

Mondiale dell’Argentina (@Shutterstock)

Gli altri pretendenti al Pallone d’Oro

Come detto in precedenza, il discorso sembrava virtualmente chiuso nel momento in cui Messi ha messo le mani sulla Coppa del Mondo. Nonostante ciò, ci sono stati altri giocatori che si sono dimostrati più che degni di alzare il premio calcistico individuale più prestigioso di tutti.

Non si può non partire da Erling Haaland, attaccante del Manchester City e grande protagonista del Triplete conquistato dalla squadra di Guardiola. Il norvegese ha segnato valanghe di gol, è stato il capocannoniere di ogni competizione disputata e ha polverizzato il record di gol in una sola stagione di Premier League. Ah, e tutto ciò nella sua prima stagione in Inghilterra. A 23 anni.

Se non ci fosse stato il Mondiale di mezzo, nessuno avrebbe potuto togliere il premio dalle mani dell’ex Dortmund. C’è anche chi reputa che, indipendentemente dal successo dell’Argentina in Qatar, sarebbe Haaland il degno vincitore del Pallone d’Oro. 52 gol e 9 assist in 53 presenze sono un’ottima argomentazione, specialmente se corredata da un bottino faraonico in termini di trofei. Nonostante la stagione da sogno e il trionfo in Champions League, il vichingo del City dovrebbe accontentarsi della seconda posizione nella graduatoria: fortunatamente per lui ha ancora tutto il tempo del mondo per mettere le mani sul premio.

Menzione d’onore anche per l’altro protagonista del Manchester City, Kevin De Bruyne, un fuoriclasse da 10 gol e 31 assist in 49 partite. Cuore e cervello della squadra di Guardiola, De Bruyne ha avuto l’intelligenza di mettere da parte il suo ego per esaltare la squadra e i suoi compagni. L’intesa sviluppata con Haaland è stata una delle chiavi del Triplete conquistato, soprattutto nella lotta con l’Arsenal per la Premier League. Il belga, purtroppo, non gode dell’attenzione mediatica di altri suoi illustri colleghi ed è quasi impossibile che vada oltre il terzo posto, anche se francamente meriterebbe qualcosina in più.

Haaland (@Shutterstock)

Chiudiamo la lista parlando di Kylian Mbappé, enfant prodige del calcio francese nonché (probabilmente) il giocatore più forte del mondo al momento. Anche lui, come Messi, è reduce da una campagna europea deludente, ma nonostante ciò la sua stella ha brillato fortissima in Qatar, forse oscurando anche quella del suo ex compagno argentino.

Mbappé ha trascinato la Francia durante tutta la competizione, è stato il simbolo della squadra e nel momento del bisogno ha risposto presente. Proprio durante la finale, con l’Argentina in vantaggio per 2-0, il 10 dei Blues ha deciso di caricarsi un’intera Nazione sulle spalle e ha realizzato una tripletta che stava per cambiare le sorti dell’intera partita.

Alla fine l’ha spuntata l’Argentina, grazie soprattutto ai miracoli del Dibu Martinez, ma i tifosi di tutto il mondo hanno potuto ammirare la grandezza di Kylian Mbappé, capocannoniere del Mondiale e protagonista di una delle rimonte mancate più clamorose di sempre. Chissà, magari se la Francia avesse vinto quella partita, il primo paragrafo di questo articolo sarebbe stato proprio per lui.

Kylian Mbappé (@Shutterstock)

 

Alessandro Colepio

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