di Redazione Network NCI

Un uomo di 67 anni, presumibilmente di Padova, ha ereditato una cifra ingente a sua insaputa. Figlio del musicista Malcom Simon, che nel 1958 aveva avuto una relazione con una donna italiana, è oggetto della ricerca della vedova di Simon, che sta cercando di realizzare l’ultimo desiderio del marito.

Padova, eredita patrimonio a sua insaputa

Malcom Simon era un noto DJ e musicista originario della Guyana e naturalizzato svedese, deceduto nel 2020 a causa del Covid-19 a 81 anni. Nel 1958 aveva avuto una relazione con una donna italiana di Trieste, a Londra, e da questa sarebbe nato un figlio, mai riconosciuto. Come riportato da TGCom24, la donna non gli aveva mai comunicato la nascita del bambino e i due non erano più stati in contatto dopo il ritorno di lei in Italia. Tuttavia, Simon ha inserito il bambino mai conosciuto nel testamento. Mona, la vedova di Simon, è ora alla ricerca dell’erede, che ha 67 anni, ma di cui non si sa altro. La ricerca si sta concentrando tra Trieste e Padova, dove si ritiene possa risiedere l’uomo ignoto. “Trovarti mi renderebbe felice. Sono sicura che sei da qualche parte là fuori” ha dichiarato l’85enne.

La ricerca

Le prime ricerche si erano concentrate su Trieste, dove una foto del 1958 mostrava un bambino di nome Mark in braccio a una donna. Tuttavia, non hanno prodotto alcun risultato.

Negli ultimi mesi è emersa, però, una nuova pista. Sembra infatti che il bambino possa essere cresciuto a Padova dopo esser stato adottato, o dopo un trasferimento familiare. I problemi però sono molteplici, il nome indicato da Malcom Simon potrebbe essere sbagliato, e tra le possibilità citate dalla vedova ci sono Mark, Michele o Marco. L’altro e più urgente problema è che per la legge svedese, dove Malcom e Mona vivevano, l’eredità deve essere riscattata entro 5 anni. Il termine scadrà a fine novembre. “Dobbiamo trovarlo prima che sia troppo tardi – ha ribadito la vedova – Malcom parlava spesso di quel figlio. Sarebbe un gesto d’amore verso di lui riuscire a consegnargli ciò che gli spetta“.

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Articolo a cura di Enrico Roca

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