Overwatch 2 ha riscosso un successo più che meritato, in solo un mese dall’uscita, riuscendo a richiamare migliaia di giocatori. Ma nonostante il valore intrinseco dell’opera, è impossibile non tenere conto delle innumerevoli polemiche che hanno colpito il titolo.
Il breve periodo successivo all’uscita dell’hero shooter di Blizzard non è certo stato esente da problemi della più svariata natura. Si è parlato spesso di attacchi ai server e bug imbarazzanti, ma negli ultimi giorni, dalla community, sta nascendo una nuova polemica.
Molti fan del titolo, infatti, si stanno lamentando per quello che riguarda gli eccessi costi “accessori” del titolo. Come saprete una delle principali novità è la deriva free to play scelta da Blizzard per la nuova incarnazione del suo titolo. Per molti si è trattato di una manna dal cielo, poter aggiungere gratuitamente il gioco alla propria libreria digitale. D’altronde, a chi non piace un gioco gratis? La fuori è pieno di servizi più o meno economici per ottenere centinaia di titoli quasi a costo zero. Così com’è pieno di titoli che semplicemente arrivano sul mercato direttamente nella sezione dedicata di molti store. Apex Legends, Fortnite, Warframe, sono solo alcuni dei nomi più rinomati nel settore.
Ma cosa hanno in comune tutti questi giochi? Traggono i proprio guadagni da costi “accessori”, nella forma di battle pass e cosmetici vari, dalle skin, alle voice line. Puntano tutto sulla personalizzazione quasi totale e libera del proprio personaggio preferito; perché si, un buffo copricapo ci fa stare meglio.
Sono dei compromessi che fanno bene a tutti, qualche euro speso in un titolo gratuito per farsi quattro risate o sentirsi dei “pro”. Ma se questo compromesso economico venisse a mancare, non si perderebbe forse uno dei motivi principali di un free to play? Beh, a quanto pare, sembra che stia proprio succedendo questo in Overwatch 2.
La polemica va avanti già da diverse settimane, ma qualche giocatore ha notato di recente che sullo store di Overwatch 2 si è raggiunto il ridicolo. Stiamo parlando del costo di alcuni “charm”, dei portachiavi digitali, che costerebbero più delle controparte reale.
Qualche giorno fa, una polemica simile era nata dal costo di alcune skin per l’evento a tema Halloween rilasciato da Blizzard. Il prezzo totale delle skin arriverebbe addirittura a 40 euro, il costo, in pratica, di una versione qualsiasi del primo Overwatch. Ma fin qui, si tratta di costi interni al gioco, che rimane comunque un free to play.
Nello store di Blizzard USA è possibile acquistare delle repliche, in versione portachiavi per l’appunto, di molti charm presenti nel gioco. Da Snowball, l’animaletto di Mei, alla maschera di Reaper, fino ad un simpatico Pachimari, la sorridente cipolla tentacolare di Overwatch 2. Tutti questi oggetti costano intorno ai 5 dollari, una cifra tutto sommato contenuta per un semplice portachiavi. Il problema sorge però quando dallo store “fisico” di Blizzard USA ci spostiamo a quello digitale. Lo stesso charm in gioco costa ben 700 monete Overwatch, considerando che un pacco da mille costa 9,99 dollari il calcolo è semplice. Uno charm Pachimari costa circa 7 dollari.
Sette dollari digitali contro i cinque reali; un oggetto virtuale in un free to play costa più della controparte reale, c’è qualcosa che non va. I fan cominciano a pensare che Blizzard stia spremendo troppo gli appassionati, cercando forse di replicare i guadagni ottenuti col primo Overwatch. Resta però il fatto, che se proprio volete uno charm Pachimari tutto vostro, stavolta, vi conviene comprarlo “dal vivo”.
Continuano così le polemiche su Overwatch 2, che non ha un momento di pace dentro e fuori dai server. E voi, cosa ne pensate? Fatecelo sapere su Nasce, Cresce, Respawna.
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