Dopo un lunghissimo viaggio durato 196 episodi e quasi 4 anni di programmazione, la saga di Wano si conclude anche nell’anime di One Piece. In questa “recensione” vogliamo più che altro dire la nostra e celebrare quella che è stata una delle saghe più importanti di tutta l’opera di Eiichirō Oda.
Dopo aver recuperato Sanji da Whole Cake, la ciurma si riunisce sull’isola di Wano, attualmente governata dal governo tiranno dello shogun Orochi in combutta con il capitano dei pirati delle cento bestie, l’imperatore del mare Kaido. La nazione è allo stremo, con la popolazione che muore di fame, dato che tutto il cibo è destinato allo shogunato e ai pirati delle cento bestie. Poco dopo essere arrivato, Luffy viene arrestato per essere andato contro Kaido. In prigione incontra Eustass Kidd, anche lui arrestato per aver osato sfidare l’imperatore del mare. Usciti di prigione Kidd si unisce all’alleanza formata da Law e Cappello di Paglia, insieme ai 9 foderi rossi, i seguaci di Kozuki Oden, il precedente Shogun dell’isola di Wano. Allo stesso tempo anche Kaido si è preparato per la battaglia, alleandosi con la sua ex-compagna di ciurma ed imperatrice del mare, Big Mom. Inizia così la battaglia per liberare il paese di Wano e sconfiggere i due imperatori del mare.
Una saga che Oda aveva anticipato anni prima in Punk Hazard, con l’inizio dell’alleanza tra Luffy e Law, e che lui stesso non vedeva l’ora di disegnare. Se nel manga con Wano si è ritrovato un amore da parte di Oda per l’opera che un po’ è mancato a Whole Cake, nell’anime c’è stato un significativo cambio stilistico. Il tratto è decisamente più fumettistico e meno preciso rispetto alle saghe precedenti, ma ciò rende le scene molto più gradevoli. Un cambio di direzione totale da parte della Toei Animation, che ha iniziato ad investire più risorse e talenti per la versione animata dell’opera.
Con Wano si va a concludere quello che è il maxi-arco narrativo che iniziò con Punk Hazard, ovvero la saga degli imperatori. Oltre 400 capitoli di storia che finiscono in una saga piena di emozioni, azione e colpi di scena. Dal flashback di Kozuki Oden, al Gear Fifth, passando per tutti gli scontri su Oniganshina, Wano è riuscita a portare a se moltissimi lettori, sia quelli nuovi sia coloro che si erano allontanati con le saghe di Dressrosa e Whole Cake. Di questa nuova saga tutti parlano bene. Sarà il fascino simil-giapponese, sarà la mole di nuovi contenuti aggiunti, sarà la grande attesa per l’arrivo su quest’isola, ma Wano è stato un vero toccasana per One Piece.
Una saga attesissima che non ha tradito le aspettative dei fan, anzi. Wano ha regalato ai lettori/spettatori molto più di quello che ognuno di loro si sarebbe mai aspettato. È vero, ancora nessuna risposta sui maggiori misteri della saga, ma tante novità che ci fanno rendere conto che ci stiamo effettivamente avvicinando al culmine di questo lunghissimo viaggio iniziato più di 25 anni fa. Momenti come il “Rise.” o il Gear Fifth sono entrati nella storia dell’opera, e perché no, nella storia del manga, almeno quello moderno.
Se c’è una cosa che però con Wano non è cambiata è la programmazione dell’anime. One Piece rimane ad uscita settimanale, con il nuovo episodio in uscita ogni Domenica (o quasi). Inoltre ciò viene mantenuto senza aggiungere nessun episodio filler (senza contare quelli usciti per la promozione del film “One Piece: Red“). Da qualche parte però bisognava arrivare ad un compromesso, ed è quello che “affligge” l’opera sin dagli inizi. Il pacing è sempre molto lento, con ritmi allungati e molte scene ripetute più volte. L’effetto è che, negli episodi meno importanti, si rischia di annoiarsi e non poco.
Fortunatamente nei momenti di maggiore spessore dell’opera abbiamo avuto alcuni dei momenti migliori di tutto l’anime. Alcuni esempi possono essere l’episodio 1015, adattamento diretto del capitolo 1000 del manga; tutti gli episodi del Gear Fifth, ai quali sono stati dedicati mesi di lavoro; gli scontri finali di Zoro e Sanji contro King e Queen. Tutti questi episodi sono curatissimi a livello di animazioni, di regia, di musiche. Anche il pacing, seppur non il meglio ottimizzato presente sul mercato, è decisamente più rapido. La saga di Wano ha mostrato al mondo come si può ancora continuare a fare anime settimanali mantenendo comunque molto alta l’asticella della qualità.
Con la fine Wano abbiamo scoperto che è iniziata la cosiddetta “Saga Finale” di One Piece, che inizia con l’arco narrativo di Egghead. Con quest’isola ci lasciamo quindi alle spalle 26 anni di segreti, di potenziamenti, di emozioni, per avvicinarci a qualcosa di nuovo. La Nuova Era è sempre più vicina, così come tutte le scoperte che attendono solo di essere svelate. Quale sarà la volontà della D? Chi è Imu? Che ruolo ha Luffy ed il suo potere in tutta questa storia? Ma soprattutto, quale sarà mai questo benedetto One Piece?
A noi non resta altro che aspettare e goderci questa folle opera per i prossimi anni. Mentre ci avventuriamo nelle acque dell’isola del futuro, abbandoniamo una saga che, nel bene o nel male ha scritto la storia di One Piece e ci ha definitivamente lanciato verso l’attesissimo e probabilmente lunghissimo finale. Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta questa saga? Fatecelo sapere sui nostri social! Per essere sempre aggiornati su altre news sul mondo del cinema, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma.
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