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Nosferatu di Robert Eggers, la recensione. L’horror che torna a incantare e spaventare

Finalmente arriva nelle sale cinematograficheNosferatu” di Robert Eggers, uno dei film più attesi dell’anno. Questa pellicola reinterpreta il celebre “Nosferatu” del 1922 di Friedrich Wilhelm Murnau, riproponendo la storia del vampiro Conte Orlok. Ambientato in un’atmosfera gotica e inquietante, il film segue la vicenda di Thomas Hutter, un giovane agente immobiliare, che si reca nei Carpazi per trattare la vendita di una casa con il misterioso Conte Orlok. Tuttavia, ciò che inizia come un viaggio d’affari si trasforma presto in un incubo: Hutter scopre che Orlok è un vampiro, un essere immortale che porta distruzione ovunque vada.

La prima parte del film è un autentico spettacolo visivo: l’oscurità non è solo un elemento estetico, ma diventa un protagonista silenzioso, pervadendo ogni scena e generando un senso di inquietudine costante. Le inquadrature, studiate con precisione, esaltano il contrasto tra luce e ombra, richiamando in modo evidente l’eredità dell’espressionismo tedesco. Un elemento particolarmente riuscito è l’uso del silenzio come strumento narrativo: le pause, i momenti in cui il suono scompare quasi del tutto, creano un vuoto opprimente che amplifica il terrore, lasciando lo spettatore in bilico tra l’attesa e il panico. Gli attori, infine, offrono interpretazioni di grande intensità e profondità: Lily-Rose Depp è magnetica nel ruolo di Ellen, una figura al contempo fragile e determinata, mentre Bill Skarsgård dona al Conte Orlok una presenza minacciosa e ipnotica, capace di dominare la scena con il solo sguardo.

Tuttavia, nella seconda parte il ritmo accelera bruscamente, e l’atmosfera gotica che aveva caratterizzato l’inizio cede il passo a una sequenza di jump scare che, pur efficaci, in alcuni momenti risultano eccessivi. Questo cambio di tono può apparire forzato, interrompendo la lenta costruzione della tensione che caratterizza il classico horror psicologico.

Il Nosferatu di Eggers: tra tradizione e innovazione nell’horror

Robert Eggers, regista di talento già ampiamente riconosciuto per opere come The Witch (2015) e The Lighthouse (2019), si conferma ancora una volta un maestro nel dare vita a universi cinematografici ricchi di atmosfera e tensione. Con una straordinaria capacità di unire estetica e narrazione, Eggers riesce a trasportare il pubblico in un passato oscuro e misterioso, rivisitandolo però con un approccio moderno e una sensibilità che rende il suo stile unico nel panorama cinematografico contemporaneo.

Un ruolo chiave nel successo di questo nuovo progetto è svolto dal cast, che comprende anche Nicholas Hoult nel ruolo di Thomas Hutter. La performance di Hoult si distingue per intensità e profondità, dando vita a un personaggio che non è solo un mezzo narrativo ma una figura complessa e sfaccettata. La sinergia tra gli attori è evidente e aggiunge ulteriore valore al film, permettendo alla narrazione di fluire in modo naturale e coinvolgente.

Un altro aspetto interessante riguarda l’annuncio del regista di una versione estesa del film, prevista per l’uscita in Blu-ray tra marzo e aprile. Questa edizione speciale avrà una durata di quasi tre ore e promette di offrire un’esperienza ancora più completa e immersiva. Secondo le dichiarazioni di Eggers, l’edizione estesa si concentrerà soprattutto sull’approfondimento degli elementi narrativi della seconda parte del film, sviluppando trame e sottotrame che nella versione cinematografica sono state solo accennate.

Pro e Contro

PRO

Atmosfera gotica e cura estetica: Il film offre un’ambientazione cupa e suggestiva, con una fotografia che richiama l’espressionismo tedesco, creando un’esperienza visiva affascinante.

Interpretazioni convincenti: Le performance degli attori, Lily-Rose Depp nel ruolo di Ellen, Bill Skarsgård nei panni del Conte Orlok e Nicholas Hoult come Thomas Hutter sono state convincenti per l’intensità e la profondità emotiva.

Gioco di ombre e luci: Uno degli aspetti più affascinanti è l’uso magistrale delle luci e delle ombre, che contribuiscono a creare un’atmosfera di tensione e mistero per tutta la durata del film.

CONTRO

Ritmo narrativo disomogeneo: Abbiamo rilevato una differenza di ritmo tra la prima e la seconda parte del film, con una seconda metà percepita come più affrettata e meno coinvolgente.

Uso eccessivo di jump scare: L’inserimento di spaventi improvvisi è stato esagerato, interrompendo la costruzione della tensione tipica dell’horror gotico.

Mancanza di innovazione: Pur essendo un omaggio al classico, non sono stati introdotti elementi sufficientemente nuovi o originali rispetto all’opera del 1922.

In conclusione, “Nosferatu” di Robert Eggers è un film che, pur con qualche difetto, rappresenta un contributo significativo al genere horror, risollevandolo con una qualità artistica rara. La pellicola merita di essere vista per l’approccio innovativo che il regista ha saputo imprimere alla narrazione. E voi che ne pensate? Continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma!

Voto: 9-

Articolo di Damiano Longo

Redazione NCI

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