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Norma “anti-Ghandi”: carcere fino a due anni per chi blocca le strade

di Francesco Ferri

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Le opposizioni l’hanno già ribattezzata la norma “anti-Ghandi”. Stiamo parlando della misura contenuta nell’articolo 11 del disegno di legge sulla Sicurezza, in discussione in commissione alla Camera. Questo prevede pene importanti per chi blocca le strade, addirittura fino a due anni di reclusione.

norma “anti-Ghandi”

La norma in questione prevede pene importanti per chi blocca le strade. Fino a un mese di carcere per chi blocca da solo una strada e da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da un gruppo di persone riunite. Le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio hanno bocciato tutte le proposte di modifica dell’opposizione che miravano a cancellare la misura in questione, mentre la Lega ha ritirato l’emendamento che proponeva il carcere addirittura per i promotori e gli organizzatori di queste proteste. Attualmente l’articolo rimane invariato, con la legge che prevede solo una multa da mille a quattromila euro.

L’opposizione non ci sta

Sono norme pericolose“. Così ha attaccato l’opposizione che ha chiesto al governo di fermarsi. “È un giro di vite che non trova alcuna motivazione e che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni di studenti che organizzano un sit-in davanti alla scuola. È chiaro l’intento intimidatorio e la volontà di limitare in maniera drastica la possibilità di protestare, anche in modo assolutamente pacifico“. Così ha commentato Matteo Mauri del Partito Democratico. “Il governo mira a colpire il diritto dei cittadini a manifestare contro quello che si ritiene un fatto ingiusto, criminalizza il dissenso pacifico e meramente passivo“. Così ha aggiunto il deputato del Movimento 5 Stelle Federico Cafiero De Raho. “L’articolo noto come articolo anti-Ghandi dispone arresti per chi attua blocchi stradali con resistenza passiva. Una follia che comprime il diritto di manifestare, da oggi la nonviolenza è reato“. Ha infine commentato Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Giustizia alla Camera.

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