Non sempre, in uno spogliatoio, i rapporti sono tutti rose e fiori. L’esempio più recente lo abbiamo avuto giusto pochi giorni fa quando, in campo, Barella e Lukaku si sono scambiati parole non proprio dolci. In passato, però, è successo diverse volte, tra compagni di squadra, di avere diverbi più o meno accesi, in campo o negli spogliatoi. Ecco i più famosi.
Se Barella e Lukaku si sono da subito confrontati e, a quanto pare, già nello spogliatoio si sono chiariti, c’è a chi è servito più tempo. È il 2011, la Roma ha perso 2-0 in casa dell’Udinese e la tensione nell’aria si taglia con un coltello. Su tutti, Pablo Daniel Osvaldo sembra avercela particolarmente con Lamela: i due argentini battibeccano in campo, ma negli spogliatoi succede il fattaccio.
Secondo le ricostruzioni, l’esperto attaccante esordisce con: “Sono più grande di te; qui non siamo al River, quando ti parlo devi rispondere”. Il “Coco” reagisce: “Chiudi la bocca e falla finita, non sei Maradona”. Lì Osvaldo non ci vede più e comincia a colpire Lamela: per questo verrà anche sospeso dalla società.
Avanti veloce fino al 2019, quando il Milan si trova sotto nel derby e Gattuso, dalla panchina, deve dare la scossa: fuori Kessiè e dentro Cutrone. L’ivoriano non la prende bene e si lamenta con il suo allenatore, ma viene subito ripreso da Biglia, leader in campo e nello spogliatoio. L’argentino gli chiede di portare rispetto, e l’attuale centrocampista del Barcellona fa scatenare un litigio in panchina. I due vengono separati e, davanti alle telecamere nel post partita, si presentano insieme per spegnere polemiche.
Andiamo con ordine: è il 2005 e il Newcastle sta affrontando un finale di stagione delicato dopo un’annata sotto le aspettative. Ad aprile, al St. James’ Park arriva l’Aston Villa, che va avanti di tre reti. A 10′ dalla fine, Bowyer, centrocampista dei Magpies, chiede spiegazioni al compagno Dyer, “reo” di non avergli passato il pallone. Quest’ultimo risponde così: “Non ti passo il pallone perché fai schifo”.
Bowyer non ci vede più e comincia a picchiarsi con il suo compagno a palla lontana: entrambi espulsi, nell’imbarazzo generale. Chissà che clima nello spogliatoio. Chi, invece, è riuscito a mantenere i litigi fuori dal campo è stato il Liverpool nel 2007. I Reds sono in ritiro per preparare gli ottavi di finale di Champions contro il Barcellona; Bellamy, in una serata di relax, si mette a cantare al karaoke ubriaco, invitando poi Riise a fare lo stesso, che di voglia non ne ha, declinando l’invito prima cordialmente e poi con toni più alti.
Il terzino norvegese torna a letto e dopo qualche minuto Bellamy appare, minaccioso, con una mazza da golf. Il gallese prova a colpire Riise, che si difende con dei cuscini, ma viene urtato al fianco. Il giorno dopo la società riesce a risolvere il tutto, e i due giocarono e segnarono entrambi nella vittoria per 1-2 del Liverpool al Camp Nou. Pensate un po’: Bellamy esultò mimando un colpo di golf.
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