Attualità

Nobel per la Pace, la (vecchia) nuova ossessione del presidente Trump

Il più eccentrico tra i presidenti, miliardario, incontenibile e sicuramente controverso, Donald J. Trump ha un ultimo grande desiderio di cui non ha mai fatto mistero, vedersi assegnato il premio Nobel per la Pace. Riuscirà il Tycoon a replicare il successo già ottenuto dal predecessore Obama nel 2009?

L’ossessione di Trump per il Nobel

A partire dalla campagna elettorale di quest’anno si era capito come il presidente newyorkese ambisse a restare nella storia come un grande pacificatore. La sua promessa iniziale infatti era quella di risolvere ogni conflitto in “ventiquattro-quarantotto ore”. L’inquilino della Casa Bianca ha già pubblicamente parlato del fatto che a suo giudizio meriti l’importante riconoscimento e in seguito alla tregua tra Iran ed Israele la questione torna d’attualità.

Benché possa sembrare l’ennesima stramberia del vulcanico presidente, la possibilità esiste veramente e ci sarebbe già chi lo sponsorizzerebbe. In particolare il Governo di Islamabad appoggerebbe senz’altro la sua mozione dopo la mediazione di pace nel conflitto tra India e Pakistan. In quell’occasione il premier Sharif ha spinto in prima persona per il Nobel al presidente in modo tale da fortificare il sodalizio.

Che la pergamena di Oslo sia un’ambizione effettiva ormai è chiaro a tutti e molti altri si sono prodigati in suo favore. Lo stesso ministro Salvini lo ha indicato come vincitore in caso riuscisse a “mettere al tavolo Putin, Zelensky, Netanyahu e i Paesi Arabi”.

Attraverso il suo profilo social su Truth Trump ha annunciato anche la pace in Africa Centrale: “Sono molto lieto di annunciare di aver stipulato, insieme al segretario di Stato Marco Rubio, un meraviglioso trattato tra la Repubblica democratica del Congo e la Repubblica del Ruanda, in una guerra che è stata nota per il violento spargimento di sangue e la morte, più di qualsiasi altra guerra” non risparmiandosi una stoccata proprio alla commissione: No, non riceverò un premio Nobel per la pace, non importa cosa faccio, inclusa Russia/Ucraina e Israele/Iran, qualsiasi siano questi esiti, ma la gente lo sa, e questo è tutto ciò che conta per me” ha concluso.

 

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Enrico Tiberio Romano

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