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Neymar Jr, il fuoriclasse torna a casa: vicino l’accordo col Santos

Sul tramonto di una carriera fatta di vette solo sfiorate e promesse non mantenute, il principe torna a casa: Neymar Jr è vicinissimo al ritorno a casa, nel Santos che l’ha cresciuto e l’ha lanciato nel calcio che conta.

Finisce prematuramente la sua avventura all’Al Hilal, che nell’estate del 2023 l’aveva ingaggiato nel corso della campagna acquisti faraonica portata avanti dal campionato saudita. Il Santos attualmente è primo nella Serie B brasiliana ma punta a tornare ai massimi vertici del calcio sudamericano nel minor tempo possibile.

Dopo l’infortunio al legamento crociato e i problemi muscolari, il brasiliano non è riuscito a trovare continuità fra le fila del club biancoblu. In questa stagione, Neymar ha messo piede in campo solo per 42′ complessivi, tutti nella Champions League asiatica, prima di essere escluso dalla rosa per il campionato.

Le voci di un suo ritorno al Santos si sono fatte sempre più intense, fino ad essere confermate da tutti i maggiori quotidiani sportivi internazionali. Come riportato da Fabrizio Romano, l’approdo di O’Ney nello stato di San Paolo è solo questione di tempo: giusto gli ultimi dettagli, e poi il popolo bianconero potrà riabbracciare il suo beniamino, 12 anni dopo la sua partenza in direzione Barcellona.

 

Neymar (@Shutterstock)

L’ultimo ballo di Neymar Jr

Il calore arido del deserto arabo non deve essere piaciuto all’ex numero 10 del PSG, sicuramente più abituato a piazze “roventi” ma passionali come quella parigina, almeno fino agli ultimi anni della sua permanenza in Francia, quella blaugrana e ovviamente quella del suo caro Santos. Nell’omonima città, situata vicino San Paolo, Neymar è una sorta di semidio, un vero e proprio regalo del dio del calcio che rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi bianconeri.

Aggregatosi alla prima squadra nel 2009, O’Ney ha vestito la maglia del Peixe fino al 2013, segnando 53 gol in 104 partite e riempiendo la bacheca del club di titoli: 3 campionati nazionali, una Coppa del Brasile, una Copa Libertadores e una Recopa Sudamericana, condendo il tutto con una miriade di riconoscimenti individuali fra cui figurano 3 premi di miglior giocatore del campionato, il premio di miglior calciatore sudamericano nel 2011 e il decimo posto al Pallone d’Oro nello stesso anno.

Oggi sarebbe pura follia pensare che un calciatore militante in Sudamerica possa entrare nella classifica finale, figuriamoci in top 10, del trofeo personale più importante nel mondo del calcio.

Ma l’eredità lasciata da Neymar al Santos va ben oltre le statistiche e le coppe scintillanti. Neymar ha scritto una pagina bellissima della storia di questo sport, facendo innamorare una generazione intera di bambini che sono cresciuti guardando le compilation delle sue migliori giocate al ritmo di “Ai Se Eu Te Pego” o “Balada”, le hit brasiliane dell’epoca.

Quel ragazzino carioca dalla corporatura esile e dal taglio di capelli irriverente, più simile ad un cantante che ad un calciatore, eppure ogni volta che scendeva in campo apriti cielo: i difensori avversari sembravano cavie da laboratorio su cui lui testava (con successo) i dribbling più impensabili, quelli che si provano al campetto con gli amici.

Biciclette, roulete, doppi passi, colpi di tacco, tunnel e la Neymarinha, lo stop al volo con il piatto del piede che è diventato il suo marchio di fabbrica. L’eterno confronto con Ronaldinho, suo maestro spirituale, sublimato in quel Santos-Flamengo terminato 4 a 5 con una doppietta di Neymar e una tripletta del Gaucho.

In quella partita O’Ney segna il gol più bello della sua carriera, partendo dalla sinistra e superando mezza squadra del Fla prima di superare il portiere con un tocco d’esterno: quella rete gli varrà il Premio Puskas 2011 e un’attenzione mediatica senza precedenti.

Poi la chiamata del Barcellona, gli anni d’oro al fianco di Messi e Suarez, il trasferimento record a Parigi e un lento ma inesorabile calo, dovuto anche ad un’etica professionale non sempre impeccabile. Le liti coi tifosi, la finale di Champions League raggiunta e persa nonostante una sua super prestazione, l’arrivo in Arabia e gli infortuni che lo hanno tenuto ai box per quasi due anni.

Infine il ritorno al Santos, lì dove tutto è iniziato: questa è l’ultima capoeira del fuoriclasse brasiliano, che ha lasciato la sua terra da ragazzino con una valigia piena di sogni e oggi torna da capocannoniere all time della Seleçao brasiliana.

In un calcio in cui il romanticismo sembra ormai essere svanito, Neymar Jr ha rifiutato circa 200 milioni di euro dal suo contratto con l’Al Hilal per ritrovare quella passione che molti credevano avesse perduto. Non è un semplice trasferimento invernale, è la versione calcistica della parabola del figliol prodigo. Il “principe che non è mai diventato re” è pronto a tornare a casa: Bem vindo de volta, O’Ney.

 

Neymar Jr (@Shutterstock)

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Alessandro Colepio

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