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NCS racconta: tutto su Tom Hardy

Edward Thomas Hardy, in arte Tom Hardy, nasce a Londra il 15 settembre 1977 da madre pittrice e padre commediografo. Frequenta diverse scuole, fra cui il Drama Centre Londron dove conosce Michael Fassbender. A 19 anni vince un concorso ed ottiene un contratto come modello presso un’agenzia. Il primo ruolo da attore di Tom arriva con “Band of Brothers – Fratelli al fronte” (2001), una miniserie HBO prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks.

Un giovane di talento

Tom Hardy debutta sul grande schermo nel 2001 con “Black Hawk Down” (Ridley Scott). Ha iniziato quindi con un ruolo in un film decisamente importante. Da qui in poi l’attore continua a recitare dando prova di avere grande talento, sul grande e piccolo schermo. Fra i numerosi film in cui ha recitato Tom Hardy spiccano:

“Warrior” (Gavin O’Connor, 2011): Tommy (Tom Hardy) è un lottatore promettente che scappa con la mamma malata. Dopo la sua morte si arruola nell’esercito dove però vede morire il suo migliore amico, cosa che gli lascia un trauma che si trascina nel tempo e che lo spinge a disertare. Torna a casa con il cognome della mamma sperando il padre lo alleni in vista del torneo “Sparta“, un torneo di arti marziali. Anche suo fratello Brendan (Joel Edgerton) decide di tornare ad allenarsi per partecipare al torneo, nella speranza di trovarsi faccia a faccia con Tommy sul ring. Un film toccante che parla di redenzione, famiglia, traumi. Due ottime interpretazioni per Hardy e Edgerton. Da elogiare anche Nick Nolte, che per la sua interpretazione è stato candidato all’Oscar come Miglior attore non protagonista.
“Locke” (Steven Knight): Locke (Tom Hardy) è capocantiere presso un’importante ditta. A fine giornata sale in macchina ed inizia a guidare verso un luogo sconosciuto allo spettatore. Durante tutto il tragitto la matassa della trama viene sciolta soltanto dalla recitazione di Hardy, unico personaggio che appare, e i personaggi con cui lui parla al telefono. Conversa con la famiglia, l’amante e anche il proprio capo, da cui viene licenziato. Pur non avendo altri personaggi in scena, “Locke” riesce ad essere esplicativo e anche a creare interesse nello spettatore. Locke non scende mai dalla macchina, non lo vediamo arrivare a destinazione ma la trama ci cattura lo stesso. È stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2013.
“Mad Max: Fury Road“: In un pianeta Terra post-apocalittico si lotta furiosamente per sopravvivere. Due ribelli in fuga hanno la possibilità di ristabilire l’ordine: Max (Tom Hardy) silenziosamente cerca la pace dopo la morte di moglie e figlia e Furiosa (Charlize Theron), che decide di intraprendere un viaggio verso i luoghi della sua infanzia. Per farlo deve attraversare il deserto. Forse il film più grande della filmografia di Hardy, “Mad Max: Fury Road” è un uno dei migliori action mai realizzati. George Miller ha scritto e diretto non solo questo, ma anche i primi tre capitoli della saga iniziata nel 1979 con “Interceptor“. La pellicola ha ottenuto dieci candidature agli Oscar vincendone sei, due candidature ai Golden Globe e sette ai BAFTA vincendone quattro.

Come abbiamo detto, Tom Hardy non recita solo sul grande schermo ma anche in serie tv. Ad esempio ha un ruolo importante in “Peaky Blinders” su Netflix, dove interpreta Alfie Solomons. Inoltre è protagonista e co-creatore della serie “Taboo“. A ideare la serie sono stati Steven Knight, Tom e suo padre Chips.

Curiosità sulla vita di Tom Hardy

Tom ha recitato in tre film di Christopher Nolan nei quali ha condiviso sempre il set con Cillian Murphy, compagno di set anche in “Peaky Blinders“. Quest’ultimo è un vero e proprio pupillo per Nolan, avendo recitato in sei dei suoi film. Oltre a Murphy, Hardy ha recitato ben quattro volte con Gary Oldman.

In adolescenza l’attore ha avuto problemi con droghe prima ed alcool poi. È entrato in un percorso di riabilitazione nel 2003 dopo una brutta esperienza.

Sul set di “Warrior“, dopo un periodo di allenamento intenso, Hardy si è fratturato un dito del piede, uno della mano ed alcune costole. Inoltre in passato si è reciso il tendine del mignolo della mano sinistra. Dopo svariate operazioni non può raddrizzarlo, ma quantomeno è in grado di chiudere completamente la mano.

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Simone De Mattia