di Alessandro Marasco
Scopriamo insieme la vita e la carriera di uno degli autori più importanti di Hollywood, il grande Steven Spielberg.
Un’infanzia difficile
Steven Spielberg nasce il 18 Dicembre del 1946 a Cincinnati, in Ohio. Figlio di Arnold Spielberg (ingegnere) e Leah Adler (pianista), il giovane Steven mostrò fin dalla tenera età una grande passione per il cinema, dilettandosi in brevi corti girati con una macchina da presa 8mm. Ma egli ebbe una vita tutt’altro che piacevole. Come raccontato anche in “The Fabelmans”, l’autore ha dichiarato più volte di aver sofferto a causa della distanza della figura paterna in un certo periodo della sua vita. Inoltre, il cineasta non è stato esente dal subire discriminazioni di matrice razziale durante il periodo del liceo, descritto come uno dei periodi peggiori della sua vita.
Un giovane e appassionato Steven Spielberg
Steven Spielberg è passato alla storia come uno dei movie brats, i giovani “ragazzacci” di Hollywood (Brian De Palma, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola ecc) che hanno dato il via ad uno dei periodi più fiorenti della cinematografia mondiale: la “New Hollywood”. L’epoca di “Taxi Driver”, di “Easy Rider”, de “Il Padrino”, ma soprattutto l’epoca dei film di Steven Spielberg. In quegli anni il giovane Spielberg decise di convogliare tutta la sua passione per il cinema moderno europeo nel contesto cinematografico Hollywoodiano. L’autore arrivò al successo nel 1971 col suo primo vero e proprio lungometraggio, “Duel”. Un film dalla trama semplice e molto efficace che mette in evidenza il grande talento di un giovane regista divertito e appassionato da quello che porta in scena.
I limiti tecnici come punti di forza
La particolarità del grande autore risiede nel trattare argomenti e temi diversi ma tutti con una qualità visiva ed un ingegno invidiabili. Quando pensiamo a Steven Spielberg ci vengono in mente pellicole dai cast stellari, budget esorbitanti e grande utilizzo di mezzi tecnologici. Tutto ciò è vero solo in parte. Spielberg più volte nella sua carriera riesce a mettere in scena momenti di straordinaria bellezza e credibilità pur con infiniti limiti tecnici. Esemplificativi sono i casi di film come “Jaws”.
Il 1975 rappresentò l’anno di svolta di un ventottenne e poco conosciuto Steven Spielberg con uno dei film più importanti della storia del cinema: “Jaws”. Pur essendo un grande successo, il film ebbe un processo produttivo complicato, caratterizzato da animatronics poco funzionanti in acqua e ingenti spese che sforarono il budget prefissato. La genialità dell’autore risiede nel ricavare, da un limite tecnico ed economico, una vera e propria velleità del film stesso. Il cineasta suggerisce la presenza del grande squalo bianco con la magistrale colonna sonora del compositore John Williams, aiutata da alcuni espedienti registici davvero degni di nota. Una pellicola avvincente ed emozionante che cambiò le carte in tavola sotto molti punti di vista. “Jaws” rappresenta il prototipo di quella che sarà una lunga tradizione di blockbuster ripresa più volte in svariate realtà cinematografiche mondiali. In particolare, tale opera fu la prima ad avere un proprio merchandise che fece espandere la fama del film stesso, diventando un evento pop multimediale. Ma la fama di Spielberg non cessò con quell’evento, tutt’altro.
Steven Spielberg: un autore con molto da raccontare
L’autore nella sua carriera ha spaziato tra svariati generi, dal war movie più violento e patriottico come “Salavate il soldato Ryan”, passando per la fantascienza più estrema come in “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Tranne in rari casi, i film di Spielberg sono sempre stati un incredibile successo al botteghino. Ma qual è stato il più grande successo dell’autore? La risposta è “Jurassic Park”, una pellicola che ha fatto sognare adulti e bambini, terrorizzando il pubblico e affascinandolo al tempo stesso. Un’opera che ha influito sulla cultura pop degli anni a venire e che ebbe uno straordinario successo al botteghino sfiorando il miliardo di dollari ($ 1, 029, 153, 882).
Il regista è sempre stato avvezzo alla creazione di opere rivolte ad i più giovani come: “E. T. l’extra-terrestre”, ” Le avventure di Tin Tin” e “GGG- il grande gigante gentile”. Coerentemente con questa propensione, nel 1994, il cineasta fu tra i fondatori della “Dreamworks”, il noto studio di animazione che ha dato vita a prodotti come la saga di “Shrek”, “Dragon Trainer”, “Madagascar”, “Il principe d Egitto” e molti altri. Steven Spielberg ha regalato innumerevoli opere ma è col suo ultimo film, “The Fabelmans”, che ha coronato la propria carriera (non ancora terminata) regalando la sua opera più intima.
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