Con l’annuncio del nuovissimo Dragon’s Dogma 2, noi di NCR non potevamo parlare del suo grande predecessore, Dragon’s Dogma Dark Arisen. Approdato nel 2017 su Playstation 4 e Xbox One, ha portato con se tantissime nuove sfaccettature per rendere il titolo molto più fruibile rispetto alla sua versione originale uscita su PS3 e Xbox 360.
Dragon’s Dogma Dark Arisen ha una trama molto semplice per quanto accattivante. Il gioco ci metterà nei panni dell’Arisen, un valoroso guerriero destinato a trovare e uccidere il Drago che gli ha rubato il cuore. Ma questo incipit è solo il pretesto usato dal gioco per spingerci in un’avventura che per decine e decine di ore ci porterà ad esplorare un magnifico open world ricco di missioni secondarie e mostri da uccidere. È proprio questa ultima parte ad essere forse la meglio riuscita nell’epica avventura creata da Capcom, infatti all’interno del titolo ci imbatteremo in continui duelli tanto impegnativi quanto spettacolari da vedere.
Il gioco ha la rara capacità di fornire un gameplay soddisfacente e allo stesso tempo vario. Se infatti non noteremo una grande differenza per quanto riguarda la classe corpo a corpo con altri giochi dello stesso genere, gli attacchi in combinazione con gli altri membri del party renderanno l’esperienza molto più profonda. Il protagonista potrà reclutare diversi eroi per il proprio gruppo chiamati Pedine. Queste ultime saranno fondamentali per creare diverse strategie da attuare contro i mostri che popolano le inospitali terre del gioco. Infatti non tutti i mostri risponderanno allo stesso modo in base alle vostre azioni. Se ad esempio darete fuoco alle ali piumate di una bestia, questa precipiterà al suolo dando tempo ai vostri compagni corpo a corpo di ferirla. Oppure se accecherete un ciclope con una freccia quest’ultimo inizierà a colpirvi alla cieca non avendo più la possibilità di vedervi.
Le Pedine sopracitate sono una particolare razza che proviene da oltre la Faglia. Sono uguali agli esseri umani ma non hanno emozioni, e seguono coloro che sono stati scelti dal Drago, gli Arisen. Tutte le Pedine padroneggiano una specifica classe di combattimento e il protagonista può scegliere le Pedine in base alle loro peculiari abilità. Durante l’avventura il protagonista sarà accompagnato da una Pedina che potremmo definire unica, chiamata “Pedina Principale” e legata a lui in modo maggiore rispetto alle altre Pedine.
L’Arisen potrà scegliere le restanti due Pedine di supporto (che non sono altro che Pedine principali di Arisen di altri mondi) in qualunque momento del gioco e potranno essere reclutate o sostituite sia entrando nella Faglia che se incontrate nelle terre di Gransys. Le Pedine seguiranno l’Arisen in ogni luogo e, se interrogate, si riveleranno un utile mezzo per ottenere consigli ed informazioni sul mondo di gioco.
Il titolo purtroppo eredita i 30 frame al secondo della sua versione originale e se erano parzialmente giustificati su Xbox 360 e PlayStation 3, oggi se ne sente molto di più il peso. Altra nota dolente riguarda le animazioni e l’espressioni dei volti, molto indietro rispetto alla qualità degli enormi mostri che ci ritroveremo davanti. Difetto presente anche nelle versioni precedenti. Nota positiva è invece l’eliminazione definitiva del tearing e delle bande nere laterali che attanagliavano le vecchie edizioni.
Possiamo quindi concludere sottolineando come ancora oggi, con una trama semplice ed un gameplay molto soddisfacente, Dragon’s Dogma Dark Arisen sia assolutamente un titolo da non perdere, se contiamo anche il prezzo irrisorio a cui lo si può trovare ora come ora. Piccola nota a margine anche la collaborazione con Kentaro Miura all’interno del titolo grazie alla quale sono stati implementati alcuni iconici elementi della serie Berserk, come il set del Falco Bianco.
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