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Nazionale: le prime impressioni sull’Italia di Luciano Spalletti

di Cristian Castellini

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Le due partite dei gironi di qualificazione all’Europeo 2024 sono state croce e delizia per la Nazionale italiana. Un primo “incidente di percorso” contro la Macedonia del Nord, per poi sfoderare una seconda prova ben diversa contro l’Ucraina. Nonostante il netto miglioramento fra primo e secondo match, qualche similitudine si è vista…

Differenze e punti in comune fra le due partite

La trasferta contro la Macedonia del Nord ha visto una Nazionale piuttosto impacciata, in grado di creare davvero pochi pericoli al blocco basso e compatto dei balcanici. Si è notata una squadra in difficoltà anche per colpa del manto erboso dissestato, ma soprattutto per un approccio mentale troppo approssimativo. L’influenza dei trascorsi contro i macedoni, infausti per gli Azzurri, sicuramente ha pesato sulla prestazione. L’Italia dopo la rete di Ciro Immobile ha pensato di avere la vittoria in pugno, sensazione prontamente smentita dal gol di Bardhi su punizione figlio dell’impegno totale messo in campo dalla Macedonia del Nord. Un pareggio sudato e meritato per loro, che ci ha lasciato l’amaro in bocca.

A San Siro, contro una squadra più attrezzata come l’Ucraina, la storia è stata parecchio diversa. Il dinamismo in campo di Frattesi, la pericolosità di Raspadori e l’onnipresenza di Di Lorenzo hanno regalato due gol pieni di grinta ai 50mila spettatori. La Nazionale è stata decisamente più aggressiva nel recupero palla, e più fluida nel palleggio e negli schemi. Ciononostante, si è ripetuta una criticità della partita di Skopje, ovvero la tendenza a calare dopo momenti di manifesta superiorità. L’ingenuità di Dimarco che ha portato al 2-1 avversario lo dimostra. La punizione battuta da Mudryk, concessa nella stessa zona di campo e circa allo stesso minuto di quella finalizzata da Bardhi, è frutto di un altro calo di tensione molto rischioso. Spalletti dovrà lavorare molto sulla costanza della Nazionale nel corso delle partite.

Le critiche a Donnarumma sono giustificate?

 

Donnarumma

Donnarumma (@Shutter Stock)

 

Gianluigi Donnarumma ieri ha dimostrato di avere carattere. L’ingenuità commessa contro la Macedonia del Nord sulla punizione al fotofinish avrebbe potuto abbatterlo, ma così non è stato. In un San Siro per larga parte fischiante quando la palla passava fra i suoi piedi e le sue mani, Donnarumma ha sbagliato poco e niente, seppur messo raramente alla prova. Ad esempio, sul gol subìto il nostro portiere ha fatto inizialmente una grande parata, poi vanificata dall’ingenuità di Federico Dimarco. Insomma, ha fatto quello che ha potuto.

Tralasciando i fischi di alcuni suoi ex tifosi ancora rammaricati per il passato, è evidente come il supporto dell’opinione pubblica sia molto scarso per Donnarumma. Per quanto abbia indubbiamente commesso errori in passato, essendo un giocatore della Nazionale va sostenuto, soprattutto sapendo quanto potenziale ha il ragazzo, ben lontano dall’apice della sua carriera.

Conclusioni

Le prime giornate della Nazionale insieme a Spalletti hanno portato a un’evoluzione evidente rispetto al passato di Mancini. Il lavoro del tecnico di Certaldo si è notato, ma avrà ancora tanto da fare sul piano mentale per riportare l’Italia fra le grandi selezioni europee e mondiali. Sul piano del valore di rosa siamo fra le prime 10 (Transfermarkt), ma il responso del campo è ancora troppo distante dalle rivali.

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