Attualità

NASA, nuova idea per attirare gli alieni: lanciare nudi umani nello spazio

Sembra un pesce d’aprile con più di un mese di ritardo ma non lo è. Peraltro, non è neanche la prima volta che la NASA escogita un progetto del genere. Gli scienziati hanno in programma di lanciare delle immagini di esseri umani nudi nello spazio. Perché? L’intenzione è quella di attirare gli alieni verso di noi, con tanto di mappa spaziale e DNA umano per riconoscerci.

I nudi spaziali della NASA

Il piano è stato reso pubblico da The Sun poche ore fa e in seguito riportato anche da altre testate giornalistiche americane. La NASA ha davvero intenzione di installare delle placche su dei missili con raffigurati due esseri umani, un uomo e una donna, completamente nudi e che sembrano salutare degli ipotetici alieni. I missili, poi, verranno lanciati in orbita nello spazio profondo dove si spera che vengano in contatto con qualche altro essere senziente.

Fortunatamente per gli alieni, i nudi non richiesti non saranno delle vere e proprie immagini, quanto più delle raffigurazioni, seppur senza vestiti. Queste sono state realizzate in codice binario perché ritenuto dagli scienziati la forma matematica più semplice ed elementare di tutte. “Il binario è la forma più semplice di matematica in quanto coinvolge solo due stati opposti: zero e uno, sì o no, nero o bianco, massa o spazio vuoto” spiegano gli scienziati.

Ufo (@Shutter Stock)

La mappa per raggiungere la terra

Le placche che andranno in orbita, inoltre, comprenderanno anche due importanti nozioni sulla nostra specie. La prima comprende informazioni sulla composizione biochimica della vita sulla Terra. La seconda, invece, è una vera e propria mappa per raggiungere la terra. Gli scienziati hanno inserito: “La posizione marcata del Sistema Solare nella Via Lattea rispetto agli ammassi globulari conosciuti”, riporta The Sun. Se fra mezzo secolo ci ritroveremo nel bel mezzo di un’invasione aliena, sapremo a chi dare la colpa insomma.

Le missioni Pioneer della NASA

L’odierna missione della NASA non è certo l’unica. Anche le targhe Pioneer inviate, nello spazio nelle missioni Pioneer 10 del 1972 e Pioneer 11 del 1973, riportavano delle targhe simili. La sonda Pioneer 10 ha inviato il suo ultimo segnale alla Terra nel gennaio 2003 quando era a quasi 12 miliardi di km dalla terra.

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Gianmichele Trotta

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