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Mondiali 2022: top e flop del torneo in Qatar

di Gianluca Scognamiglio

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I Mondiali in Qatar si sono conclusi con la vittoria dell’Argentina di Leo Messi; il successo in finale sulla Francia è quindi valso all’Albiceleste il terzo titolo della sua storia, mentre Les Bleus dovranno rinviare il terzo trionfo. Il torneo è stato però ricco di squadre e giocatori sorprendenti, mentre altri protagonisti hanno spiccato in negativo. Ecco dunque la nostra selezione per i Top&Flop dei Mondiali 2022…

I top dei Mondiali 2022, tra conferme e grandi sorprese

ARGENTINA – Doveva essere il Mondiale di Leo Messi e così è stato. E dire che la spedizione della Selección in Qatar era partita piuttosto male, con la sconfitta all’esordio contro l’Arabia Saudita. La reazione degli uomini di Scaloni è stata però magistrale, con un percorso perfetto sino all’atto conclusivo di ieri. Se Messi non è una novità, spiccano le prestazioni monstre del “Dibu” Emiliano Martinez (miglior portiere del torneo) e del “Musico” Enzo Fernandez (eletto miglior giovane); nota di merito anche per Julián Álvarez, diventato titolare a suon di gol, a scapito di Lautaro Martinez. Un successo cercato, voluto, insperato ad un certo punto, ma ampiamente meritato.

MAROCCO –  La sorpresa per eccellenza di Qatar2022. Il Marocco di Regragui ha superato ogni più rosea aspettativa, spingendosi fino alle semifinali del Campionato del Mondo, impresa mai riuscita prima ad una squadra africana. Eppure in estate, la situazione pareva disastrosa, con Mazraoui e Ziyech fuori dalle convocazioni per disguidi con la Federazione e il nuovo allenatore, appena arrivato. Il Marocco ha però trovato insperate risorse in tutti i suoi giocatori: il portiere Bono, la granitica difesa, il talento di Ounahi e la conferma di Hakimi. Insomma, tutti hanno contribuito ad un grandissimo risultato, frutto dello spirito combattivo dei Leoni dell’Atlante. D’altronde, le vittorie su Belgio, Spagna e Portogallo non possono arrivare per caso…

CROAZIA – La finale raggiunta quattro anni fa in Russia sembrava un evento unico, dovuto più alla fortuna che al merito, con due vittorie ai rigori e una ai supplementari. La Croazia ha però saputo smentire le critiche, spingendosi ancora una volta tra le prime tre di un Mondiale. Fondamentale, come sempre, l’apporto del capitano, Luka Modric, e di tutto il centrocampo; sorpresa invece nel reparto difensivo, con Gvardiol e Livakovic che hanno tenuto in piedi il reparto fino alle semifinali, prima di cadere sotto i colpi di Leo Messi. Il 3° posto finale è però tutt’altro che un caso: ogni volta che la Croazia ha superato i gironi, ha poi sempre chiuso sul podio.

Menzione Speciale: Sofyan Amrabat – Se il Marocco è stata la squadra più sbalorditiva del torneo iridato, gran merito va dato al centrocampista della Fiorentina. Amrabat è stato infatti in grado di caricarsi sulle spalle il centrocampo del Marocco, grazie anche al supporto dell’astro nascente Ounahi. Il n°4 ha saputo conciliare perfettamente fase difensiva e offensiva, guidando i compagni tra le prime quattro al mondo; insomma, un leone tra i leoni, leader a sorpresa della Nazionale più sorprendente dell’edizione qatariota.

 

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Sofyan Amrabat (@Shutterstock)

 

I flop che sanno di fine ciclo…

BELGIO – Non c’è dubbio: la Generazione d’Oro del Belgio ha fallito, di nuovo. L’ultima grande competizione per molti calciatori dei Diavoli Rossi si è conclusa dopo appena tre partite, con il pareggio contro la Croazia e non sufficiente per passare i gironi. Si è trattato di una esperienza disastrosa sotto ogni aspetto: Lukaku non è mai stato al 100%, Eden Hazard è stato lontanissimo dalla forma dei tempi d’oro, mentre De Bruyne e la difesa si sono rivelati decisamente sottotono. L’addio del C.T. Martinez segna così la fine di un’era che, nonostante le possibilità, si è rivelata clamorosamente fallimentare.

GERMANIA – La Nazionale di Flick si è presentata in Qatar con ambizioni di vittoria, ma dopo tre partite era già sull’aereo di ritorno. La Germania ha infatti toppato il match d’esordio contro il Giappone, non concretizzando un clamoroso dominio, durato 70 minuti; è proprio in qui che è finito (virtualmente) il Mondiale della Germania, caduta sotto i colpi dei Samurai e incapace di battere la Spagna, o dilagare contro il povero Costa Rica. Alla fine è solo la differenza reti a punire i teutonici, ma questo Mondiale non è sicuramente il miglior biglietto da visita per gli Europei casalinghi del 2024…

SPAGNA – Chi lo avrebbe detto, dopo la prima partita, che la Spagna sarebbe finita tra i flop di questo Mondiale? Eppure la squadra di Luis Enrique non ha mai convinto, dopo la goleada al Costa Rica. Pareggio con la Germania e sconfitta con il Giappone a chiudere il girone, con brivido finale per il momentaneo vantaggio dei costaricani su Neuer e compagni. Insomma, il secondo posto nel gruppo E poteva rappresentare un vantaggio per il tabellone verso la finale; la sconfitta contro il Marocco, maturata ai calci di rigore, ha però segnato la fine dell’avventura di Luis Enrique sulla panchina della Spagna. Un’avventura sfortunata, fermata ancora una volta, così come nella semifinale degli Europei, a 11 metri dal successo…

Menzione Speciale: Kevin De Bruyne – Tra i giocatori del Belgio c’era ampia scelta. Lukaku ha mancato diverse occasioni chiave nella sfida decisiva con la Croazia, e la difesa ha ballato contro Canada e Marocco… La nostra scelta ricade però sul capitano della Nazionale belga: Kevin De Bruyne. Insufficiente sul terreno di gioco, con tanti errori e poche giocate degne del suo nome. Estremamente insufficiente fuori dal campo, con dichiarazioni evitabili che hanno destabilizzato l’ambiente e lo spogliatoio, già poco unito prima della competizione. De Bruyne sbaglia, il Belgio non reagisce e un’altra occasione se ne va. L’ultima occasione per la Generazione d’Oro si è quindi rivelata il flop per eccellenza degli ultimi anni…

 

Mondiali

Kevin De Bruyne (@Shutterstock)

 

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