La FIFA in questi giorni sta valutando una possibilità senza precedenti storici. Dopo l’ipotesi di giocare un Mondiale ogni due anni, fortemente osteggiata da giocatori, allenatori e tifosi, sembra che la Federazione calcistica internazionale stia pensando di apportare una modifica significativa al regolamento della competizione.
L’idea che trapela dall’interno, secondo il Corriere dello Sport, sarebbe quella di allungare la durata delle partite da 90 a 100 minuti. Questa modifica, se dovesse arrivare in fondo, entrerebbe in vigore già per Qatar 2022.
La motivazione principale dietro questa possibile svolta è quella di aumentare i minuti totali in cui la palla è effettivamente in gioco. Il calcio non ha adottato la regola del tempo effettivo, che ferma il cronometro ad ogni interruzione del gioco. Le perdite di tempo sono diventate sempre di più parte della tattica del gioco, specialmente per squadre che devono mantenere un buon risultato contro un avversario superiore.
E le percentuali sono piuttosto preoccupanti: secondo il CIES, in Champions League, la palla è in gioco per il 64,7% dei 90 minuti. In Premier League invece, la percentuale scende al 62%; la Serie A si assesta sul 63,2%. Numeri comunque molto bassi, e sono lo specchio di ciò che mostra il campo.
La FIFA vorrebbe quindi evitare che questo accada, anche durante i Mondiali. Gianni Infantino, presidente della Federazione, sembra aver proposto in prima persona questa modifica, che come detto, andrebbe ad aumentare la durata dei match a 100 minuti. Questo metodo, probabilmente, non aumenterebbe la percentuale di tempo giocato, ma permetterebbe comunque di giocare di più. La regola dovrebbe comunque prima essere approvata dall’IFAB, l’unico organo autorizzato a modificare le regole del gioco del calcio.
Nonostante l’idea alla base sia valida, la stragrande maggioranza dei tifosi non sembra felice di questa innovazione, considerata troppo audace. C’è però da dire che alcune Nazionali sembrerebbero a favore di questa novità, in quanto aumenterebbe le possibilità di quelle squadre più modeste di qualificarsi, anche contro avversari più forti.
Vedremo come andrà a finire questa vicenda: l’unica certezza è che, dopo la proposta del Mondiale biennale e dopo l’allargamento a 48 squadre dell’edizione 2026 in USA, Canada e Messico, la FIFA continua a lavorare in prima persona per fare in modo che il calcio evolva nel tempo.
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di Alessandro Colepio
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