di Francesco Ferri
Una vicenda davvero particolare è quella che si è svolta a Modena. Uno studente di quinta di un istituto superiore è infatti stato sospeso per quasi due settimane dopo aver rilasciato un’intervista sull’istituto stesso ad un quotidiano locale. Secondo una dichiarazione della dirigente scolastica dell’istituto Barozzi non sarebbe stata calpestata in alcun modo la libertà d’espressione.
Lo studente sospeso per 12 giorni
Il ragazzo, rappresentante d’istituto della scuola, è stato sospeso per 12 giorni dopo aver rilasciato un’intervista su un organo di stampa locale. Come riportato da TGCOM 24, però, secondo la dirigente d’istituto non ci sarebbe stata una mancanza di rispetto della libertà d’espressione da parte della scuola. “Se lo studente intenderà fare ricorso troverà un altro organo incaricato di rivalutare il suo comportamento. Questo potrà confermare la sanzione o fare valutazioni diverse da quelle seguite dal Consiglio d’Istituto e annullarla o modificarla, come prevede il normale funzionamento di uno Stato di diritto“.
La difesa della decisione
“Il Barozzi non è una scuola autoritaria e punitivia. Non lo è mai stata, è una scuola inclusiva, sia per i giovani del corso diurno sia per gli studenti del corso serale“. Ha poi proseguito la dirigente: “Tutti siamo convinti che la scuola sia il luogo del dialogo e del confronto ma anche dell’educazione alla responsabilità. I temi educativi tuttavia sono complessi“. Ha inoltre spiegato che “Nessuna decisione che riguardi il percorso formativo di un ragazzo è presa da una sola persona. In questo caso la decisione che, sebbene non condivisa, non può bastare a definire il Barozzi scuola autoritaria e punitiva, è stata assunta a larga maggioranza, nel rispetto della legge, dal Consiglio d’Istituto. Il consiglio d’Istituto è presieduto da un genitore ed ha deliberato con il voto a scrutinio segreto di 16 persone. Sono genitori, insegnati e studenti tutti investiti, attraverso elezioni, del ruolo di rappresentanti delle diverse categorie“.
Perché la sospensione
Sempre secondo quanto dichiarato la sospensione sarebbe decisa non “Per avere espresso critiche al funzionamento della scuola, ma per aver rilasciato nel corso di un’intervista, dichiarazioni denigratorie nei confronti dell’istituzione e dell’intera comunità scolastica“. Detto ciò, prosegue che “Valutare sul piano dell’educazione questo comportamento non è cosa banale né scontata perché chiama in causa un tema educativo per eccellenza: fin dove può spingersi la libertà di esprimere il proprio pensiero senza ledere la dignità e la reputazione altrui? È il bilanciamento necessario tra libertà e rispetto dell’altro“.
Il commento dell’avvocato dello studente
“Dal provvedimento di sospensione disciplinare emerge una scuola ove la necessaria autorevolezza si confonde con un autoritarismo sintetico e sbrigativo“. Così ha commentato l’avvocato del giovane studente sospeso. Ha poi proseguito specificandoo che il ragazzo “Si è espresso in qualità di rappresentante degli studenti, aveva il diritto/dovere di farlo, l’ha fatto e nulla gli può essere rimproverato“. Ora il legale ha annunciato che faranno ricorso al Tar. Ad unirsi alle proteste contro la decisione dell’istituto sono stati anche diversi professori, ben 22 firmatari di un comunicato di solidarietà, dell’istituto Itis E. Fermi di Modena. Anche questi ritengono che il provvedimento di sospensione sia “Ingiusto e castrante la libertà di espressione prevista dalla nostra Costituzione“.
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