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Mission: Impossible – The Final Reckoning, la Recensione: un epilogo col botto?

di Nasce Cresce Ignora

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Dopo quasi tre decenni di acrobazie mozzafiato, inganni e missioni apparentemente impossibili, Ethan Hunt (Tom Cruise) torna in azione per quella che potrebbe essere la sua ultima corsa contro il tempo. Diretto da Christopher McQuarrie, il film è il seguito diretto di Mission: Impossible – Dead Reckoning. Mission: Impossible – The Final Reckoning segna il (possibile) capitolo conclusivo di una saga che ha ridefinito il cinema d’azione.

Oltre a Cruise, nel cast troviamo, tra gli altri, Ving Rhames, Simon Pegg, Vanessa Kirby, Henry Czerny e Frederick Schmidt. Saranno bastati questi pirotecnici 170 minuti (il film arriverà nelle sale italiane il 22 maggio) per raccontare l’ultima grande avventura di Ethan Hunt?

La storia riprende direttamente dal finale di Dead Reckoning, con Ethan impegnato a recuperare il codice sorgente de “l’Entità”, un’intelligenza artificiale ribelle capace di destabilizzare l’intero ordine mondiale. La chiave cruciforme, divisa in due parti, è il cuore dell’enigma, custodita in un sottomarino russo affondato, il Sevastopol.

Ma il vero nemico resta Gabriel, una vecchia conoscenza del passato di Ethan, che possiede l’unico strumento in grado di fronteggiare l’IA.

@Paramount Pictures and Skydance.

Mission: Impossible – “Tutto ha portato a questo”

Il film mantiene il marchio di fabbrica della serie: azione estrema, inseguimenti vertiginosi e scene al cardiopalma, girate senza controfigura da un Tom Cruise che, a 62 anni, continua a sfidare i limiti del possibile.

Tuttavia, The Final Reckoning fatica a ingranare nella prima ora, con un ritmo lento e momenti nostalgici che vogliono omaggiare l’intera saga, ma rischiano invece di appesantire la narrazione, specie per chi non è un fan di vecchia data e vuole “solo” essere intrattenuto.

Nonostante alcune sequenze ripetitive e un avvio zoppicante, il film si riscatta nella seconda parte, offrendo spettacolari sequenze subacquee e una battaglia finale che riporta l’adrenalina ai massimi livelli.

L’alchimia tra Cruise e il suo alter ego Ethan Hunt rimane intatta, sostenuta da una colonna sonora iconica che accompagna il protagonista e la sua squadra nel corso della loro, ultima (forse?) Missione Impossibile.

Anche la regia si conferma solida, con scelte visive che sfruttano al massimo location mozzafiato e coreografie d’azione millimetriche.

@Paramount Pictures and Skydance.

Pro:

  • Scene d’azione di ottimo livello;
  • Musiche sempre impeccabili;
  • La passione senza tempo di Cruise per le acrobazie reali, senza stuntman.

Contro:

  • Ritmo iniziale troppo lento;
  • Alcuni passaggi narrativi troppo prevedibili.

Voto: 7

 

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Articolo di Flavio Santini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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