Non è un periodo facile per il Milan e, se possibile, gli ultimi giorni sono stati anche peggiori. Il successo di misura sulla Fiorentina in campionato aveva lanciato i rossoneri verso la sfida di Champions League contro il Borussia Dortmund, poi persa per 3-1. La recente intervista dell’ex direttore dell’area tecnica, Paolo Maldini a Repubblica, inoltre, non aiuta a stemperare la tensione…
Come spesso accade nei periodi di difficoltà, i tifosi, gli addetti ai lavori e anche le stesse società, vanno a caccia del “colpevole”. Nel caso del Milan le accuse si sprecano ovunque: un Pioli disattento e confuso, uno staff medico non all’altezza, una preparazione sbagliata… Di certo le ipotesi su cui ragionare non mancano. Lo sanno bene i tifosi stessi e lo sanno bene i vertici del club che si pongono gli stessi interrogativi.
Non conoscendo le reali condizioni nello “spogliatoio” rossonero, la soluzione più verosimile è che si tratti di un connubio (colpevole o sfortunato) di tutto quello di cui sopra. Partendo da Stefano Pioli, è impossibile affermare che il tecnico parmigiano sia esente da colpe. Tuttavia il clima intorno a lui è tutt’altro che sereno e le continue voci su un suo possibile allontanamento dalla panchina non possono rassicurarlo, sebbene in conferenza stampa lui provi a dire il contrario.
L’emergenza infortuni non ha aiutato: la lista dei calciatori che hanno subito un problema fisico è infinita. Impossibile sapere se la componente medica dello staff abbia delle colpe; tuttavia la preoccupante serie di guai muscolari dei giocatori rossoneri lascia qualche dubbio. Sul tema “società”, invece, si potrebbe aprire un discorso a parte. Proviamo ad analizzarlo con le parole di Paolo Maldini…
Non è stata una separazione felice quella tra Paolo Maldini e il Milan. L’ex direttore dell’area tecnica rossonera, infatti, ha lasciato il suo ruolo questa estate, in seguito alla decisione di Gerry Cardinale. Intervistato da Repubblica, l’ex capitano della Nazionale ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto interessanti sul ruolo della dirigenza all’interno del “mondo Milan”.
Tralasciando i tratti dell’intervista che mettono in risalto le diffidenze tra Maldini e Cardinale, possiamo prendere in considerazione le dure accuse rivolte a Scaroni e allo stesso manager americano. “Ci sono persone di passaggio, senza un reale rispetto di identità e storia del Milan. E ce ne sono altre legate ai suoi ideali. Converrebbe tenersele strette; se il club è stato venduto a 1.2 miliardi e la nuova proprietà vuole cambiare, ne ha il diritto. Ma vanno rispettati persone e ruoli. Ho dovuto trovare un accordo per i miei diritti. L’amore per il Milan rimane incondizionato“.
E su Scaroni in particolare: “L’ho visto andarsene prima dallo stadio quando subivamo gol per non trovare traffico. Dopo lo Scudetto però era in prima fila”. Una dirigenza che potremmo definire “fredda” e più interessata alla sua immagine che ad altro, secondo le dichiarazioni dell’ex difensore, che non può certamente aiutare una squadra in difficoltà. Insomma, parafrasando l’intervento riportato sopra, “non si chiede un presidente milanista ma quantomeno qualcuno che mostri vicinanza alla causa”.
Dal Milan ora si attendono risposte. Considerando le ultime dichiarazioni di Maldini, le risposte potrebbero arrivare non solo dal campo… Nel frattempo, per rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie provenienti dal mondo del calcio, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia.
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