di Redazione NCI
Microsoft sferra un altro colpo al mercato mondiale dei videogiochi e stavolta è un montante senza precedenti. Il colosso dell’informatica infatti, con una mossa inaspettata, ha acquisito Blizzard Entertainement, l’azienda che ha rivoluzionato il panorama degli MMO. Con un accordo da quasi 70 miliardi di dollari, Microsoft compie l’ennesimo passo verso un’espansione senza senza precedenti.
Microsoft, asso pigliatutto
L’obiettivo dell’azienda sembra sempre più vicino, ottenere il monopolio o quasi del mercato videoludico. Con la voracità dei migliori broker, la casa proprietaria di Windows si espande a macchia d’olio e Blizzard è l’ultima di una lunga serie si acquisizioni “ostili”. Prima di Blizzard, Microsoft ha acquisito ZeniMax, l’azienda proprietaria di Bethesda e quindi dei diritti di Fallout e di Elder Scroll. Una stoccata diretta senz’altro a Sony, principale concorrente sul mercato videoludico.
Con una serie di acquisti mirati, Microsoft sembra decisa ad espandere il proprio parco giochi, sia per le esclusive che per il Game Pass come discuteremo più avanti, ma non solo. Il continuo interesse di Microsoft per le acquisizioni, non solo nel mondo sei videogiochi, presuppone un chiaro intento commerciale.
Dall’altro lato della staccionata, quello di Sony, invece, sembra non sia pronta nessuna risposta. PlayStation infatti, continua a puntate su esclusive e remaster o remake di vario genere. La partita è ancora aperta, nonostante i i diversi punti segnati da Microsoft.
Blizzard e Microsoft, un matrimonio riparatore
Dopo mesi sull’orlo del baratro, Blizzard potrebbe sfruttare l’occasione per una rinascita, almeno dal lato morale. Sono ormai centinaia le magagne legali in cui Blizzard è stata sottoposta. Non ultimo il licenziamento di 40 dipendenti accusati di molestie sul posto di lavoro. Forse proprio in funzione di questa acquisizione, Activision Blizzard, sembra decisa ad intraprendere azioni concrete per ripulire la propria immagine. Finalmente le richieste avanzate dalle centinaia di dipendenti in rivolta, potrebbero essere soddisfatte.
Ma andiamo con ordine. Tutto nasce da una denuncia del DEFH (Department of Fair Employment and Housing), il dipartimento americano che si occupa dei diritti sul lavoro. Secondo l’ente nazionale, l’azienda ha istigato al suicidio una dipendente. Da qui in poi, per Blizzard è l’inizio di un declino clamoroso. I dipendenti insorgono con lettere e class action, mentre i finanziatori si ritirano dal campo; l’azienda rischiava un tracollo dal quale difficilmente sarebbe riuscita ad alzarsi. E gli effetti di questa prima denuncia si sono protratti per tutto il 2021.
Ma la domanda, lecita, adesso è una: basterà l’acquisizione da parte di Microsoft, a lavare i panni sporchi di Blizzard? Per quanto la casa madre di World of Warcraft abbia iniziato un percorso di redenzione, difficilmente gli acquirenti dimenticheranno quanto successo finora. L’accordo con Microsoft, del valore di 70 miliardi, servirà sicuramente a tamponare le perdite economiche subite da Activision. Fattore ancora più importante però, sarà la protezione che Microsoft potrà fornire, almeno come immagine per l’azienda acquisita. Da un lato, Microsoft si farà carico delle accuse legate ad Activision Blizzard, fungendo da garante, in un certo senso, per la correttezza futura dell’azienda. Dall’altro, darà spazio e tempo a Blizzard per avviare una ricostruzione interna, concentrandosi nuovamente sulla qualità dei giochi, ma soprattutto degli ambienti di lavoro.
Call of Duty diventerà un’esclusiva Xbox?
Probabilmente questa è una delle domande che tutti si sono posti dopo aver visto la notizia: i giochi di Activision Blizzard diventeranno esclusive? Secondo noi no, almeno per la maggior parte. Senza dubbio Microsoft approfitterà della situazione per creare delle esclusive, ma non pensiamo che questo possa accadere con i titoli più famosi, come Overwatch o Call of Duty. Certo, la possibilità che questo accada c’è, ma non sarebbe conveniente per nessuno. Le vendite dei futuri giochi sarebbero intaccate in maniera non indifferente e non crediamo che Microsoft voglia attirarsi contro l’odio di una grande fetta d’utenza. Pensiamo, ma soprattutto speriamo, che i piani dell’azienda siano diversi.
Inoltre, ci sono anche alcuni indizi che fanno pensare che Microsoft non sia intenzionata a muoversi in questo senso, ne abbiamo parlato in maniera approfondita in questo articolo.
Un altro punto a favore del Game Pass
Ma quindi, se con questa acquisizione non si ha l’intenzione di creare esclusive Xbox, quali sono i vantaggi che l’azienda si è creata? Per rispondere a questa domanda bastano due parole: Game Pass.
Il vantaggio che ne trarrà il servizio sarà incommensurabile. Basti pensare a COD, una delle saghe videoludiche più importanti e seguite del mondo, che potrebbe essere disponibile sul Game Pass. Episodi passati, presenti e, soprattutto, futuri tutti in un unico posto. Il vantaggio più grande sarebbe proprio la possibilità di poter giocare al day one tutti i prossimi Call of Duty pagando solo un abbonamento. Lo stesso discorso si può fare per il tanto atteso Overwatch 2.
Passiamo invece ad uno dei titoli più famosi di Blizzard: World of Warcraft. Secondo noi le possibilità sono tre, due delle quali molto stuzzicanti. La prima possibilità è che non cambi niente, sicuramente è la meno allettante. La seconda, invece, è che il gioco diventi un free-to-play, subendo qualche modifica dalle mani esperte di Microsoft per far si che il tutto possa funzionare al meglio. Quest’opzione è estremamente intrigante, ma il passaggio dovrebbe avvenire in maniera molto cauta: sarebbe molto facile commettere un errore e rendere il gioco sbilanciato. Il terzo caso, invece, è che il gioco possa finire nel Game Pass. Anche quest’evenienza secondo noi potrebbe risultare molto interessante, forse meno di quella precedente, ma sarebbe comunque un ulteriore valore aggiunto ad un servizio che già è molto valido. Una sorte simile potrebbe toccare ai vari Diablo.
Insomma, con questo affare tutte le parti interessante sembrano poterci guadagnare qualcosa, sia noi videogiocatori, sia Activision Blizzard, sia Microsoft. Speriamo che quest’ultima punti molto sul Game Pass e non troppo sul rendere esclusivi grandi titoli. Fateci sapere cosa ne pensate sotto il nostro post a riguardo su Instagram o su Twitter e continuate a seguirci qui su NCR!
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Di Michele Messina e Fabio Danei
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