Mickey 17: la recensione del nuovo film di Bong Joon-ho

Dopo il trionfo internazionale di “Parasite” nel 2019, che ha ottenuto riconoscimenti come la Palma d’Oro al Festival di Cannes, quattro premi Oscar (Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Film Internazionale) e numerosi altri premi prestigiosi, il regista sudcoreano Bong Joon-ho torna sul grande schermo con “Mickey 17”, l’adattamento cinematografico del romanzo Mickey7 di Edward Ashton, pubblicato nel 2022.

Il film, ambientato in un futuro in cui la Terra è sovrappopolata e devastata da crisi climatiche, segue le vicende di Mickey Barnes, un “sacrificabile” incaricato di missioni estremamente pericolose su un pianeta ostile chiamato Niflheim. Ogni volta che Mickey muore, viene rigenerato attraverso una stampante biologica, mantenendo intatti gran parte dei suoi ricordi e della sua personalità. Il problema sorge quando Mickey17, creduto morto, ritorna alla base per scoprire che un suo clone, Mickey18, è già stato creato. Questo evento innesca una serie di conflitti che mettono in discussione l’identità, il valore dell’individuo e il senso stesso dell’esistenza.

Bong Joon-ho ha sempre utilizzato il cinema di genere per esprimere una critica alla società moderna, e “Mickey 17” non fa eccezione. Come già visto in “Snowpiercer” (che affrontava le disuguaglianze sociali attraverso un treno distopico) e “Parasite” (che rifletteva sulla lotta di classe), il regista sfrutta la fantascienza per esplorare il valore della vita umana in un sistema che considera gli individui sacrificabili.

Nel film, Mickey rappresenta una metafora del lavoratore sfruttato, rimpiazzabile e privo di diritti. Mark Ruffalo interpreta Kenneth Marshall, il leader della missione, un personaggio che incarna il cinismo del potere e la retorica del sacrificio collettivo per il “bene superiore”. Il suo atteggiamento è una chiara critica ai governi autoritari e alle multinazionali che vedono le persone come risorse intercambiabili.

Un cast di livello e un Robert Pattinson da Oscar

Robert Pattinson offre una performance straordinaria, dando vita alle diverse iterazioni di Mickey con sfumature sempre nuove, rendendo ogni versione del personaggio unica. La sua interpretazione è stata elogiata dalla critica, con alcuni che la considerano da Oscar. Anche il resto del cast brilla: Naomi Ackie, Steven Yeun e Toni Collette aggiungono spessore emotivo ai loro personaggi, mentre Mark Ruffalo, nel ruolo del carismatico ma inquietante Marshall, dà vita a un leader arrogante e testardo, incapace di imparare dai propri errori.

Visivamente, “Mickey 17” è un capolavoro. Bong Joon-ho e il suo team hanno costruito un mondo futuristico affascinante, dove la tecnologia avanzata si scontra con la crudezza delle condizioni di sopravvivenza. La CGI è di altissima qualità e le scenografie delle basi spaziali trasmettono un senso di oppressione e alienazione che si sposa perfettamente con il tema del film. La colonna sonora arricchisce il film con un mix di elettronica e orchestrazioni evocative. Crea un’atmosfera di tensione e isolamento, accompagnando con delicatezza le scene intime e dando energia a quelle d’azione. Un elemento che amplifica l’impatto emotivo della storia.

Mickey 17: Accoglienza del film e performance al botteghino

Al suo debutto, “Mickey 17” ha conquistato la vetta del box office nordamericano, incassando 19,1 milioni di dollari nel weekend di apertura e superando “Captain America: Brave New World”. A livello globale, il film ha raggiunto un totale di 53,3 milioni di dollari. Tuttavia, con un budget di produzione di 118 milioni di dollari, il percorso verso il profitto richiederà ulteriori incassi.

La critica ha accolto positivamente il film, con un punteggio del 78% su Rotten Tomatoes basato su 222 recensioni e una valutazione media di 7,2 su 10. Le recensioni sottolineano la performance di Pattinson e la capacità di Bong Joon-ho di creare una satira sociale avvincente, anche se alcuni ritengono che il film sia meno incisivo rispetto a “Parasite”.

Pro e Contro

PRO

Robert Pattinson e il Cast: L’attore britannico offre una performance straordinaria. La sua interpretazione è intensa, sfaccettata e a tratti ironica, rendendolo il cuore pulsante del film. Anche il resto del cast, tra cui Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo, contribuisce a elevare la pellicola, con prove attoriali solide e personaggi ben caratterizzati.

Fotografia e reparto tecnico: La regia di Bong Joon-ho si sposa perfettamente con una fotografia curatissima, che alterna ambientazioni claustrofobiche a scenari futuristici mozzafiato. Il design visivo del film è di altissimo livello, supportato da una CGI eccellente che rende credibile il mondo di Mickey 17. La qualità tecnica del film è evidente in ogni dettaglio, dalla scenografia alla resa degli effetti speciali.

CONTRO

Meno incisività rispetto ad altri suoi film: Pur essendo un ottimo film, “Mickey 17” potrebbe non raggiungere l’impatto emotivo e la forza narrativa di “Parasite”. La sua ambizione nel trattare molteplici temi rischia di renderlo a tratti meno focalizzato, con alcune sezioni che avrebbero potuto essere sviluppate in modo più approfondito.

Sviluppo dei personaggi secondari: Alcuni personaggi secondari, interpretati da attori di talento come Toni Collette e Naomi Ackie, risultano poco approfonditi. Pur avendo un ruolo nella narrazione, non ricevono abbastanza spazio per svilupparsi pienamente, rimanendo funzionali alla trama senza un vero arco narrativo proprio.

“Mickey 17” non è solo un film di fantascienza, ma un’opera che utilizza il genere per mettere in discussione le dinamiche di potere, il valore della vita umana e i limiti dell’etica tecnologica. Un film che, pur non raggiungendo forse la perfezione di “Parasite”, dimostra che la fantascienza può essere uno specchio perfetto per il nostro tempo. Continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma per non perdervi altre recensioni come questa e rimanere sempre aggiornati su tutte le news dal mondo del cinema!

 

VOTO: 8-

Articolo di Damiano Longo