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Messico: esposte al Congresso due mummie di “alieni”. Ma è davvero così?

di Lorenzo Peratoner

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Gli ultimi mesi sono stati particolarmente scottanti per tutti gli appassionati di UFO e non solo, tra audizioni del Congresso americano, la creazione da zero di uno sito specializzato, fino al climax raggiunto nella giornata di ieri, con lo svelamento al mondo intero di ben due mummiealiene“… ma sarà davvero così? Gli alieni sono già intorno noi?

Gli UFO: oltre la cultura “pop”, le dichiarazioni di Graves

Sulla scia degli Stati Uniti, anche il Messico ha tenuto per la prima volta un’udienza sul tema UFO, o FANI in spagnolo (Fenómenos Aéreos No Identificados). Al di là dell’immaginario collettivo, che ricollega queste parole a delle astronavi pilotate da alieni, il tema in questione è molto delicato perché coinvolge la sicurezza nazionale; tra i velivoli e i fenomeni atmosferici non identificati, infatti, potrebbero celarsi delle tecnologie appartenenti a Paesi ostili e potenzialmente pericolose per la sicurezza aerea.

Ryan Graves, ex-pilota americano, nel corso dell’udienza è stato molto esplicito sulla questione:

“Se gli UFO sono droni stranieri, è un urgente problema di sicurezza nazionale. Se è qualcos’altro, è un problema per la scienza. In entrambi i casi, gli oggetti non identificati sono una preoccupazione per la sicurezza del volo”.

L’intervento di Maussan: gli alieni sono tra noi?

Il colpo di scena, tuttavia, si è verificato con la partecipazione di Jaime Maussan, ufologo, giornalista e conduttore televisivo, il quale ha esposto dinanzi al Congresso due piccoli sarcofaghi aperti, all’interno dei quali si vedono due mummie di modeste dimensioni. L’interpretazione di questi corpi l’ha fornita immediatamente Maussan, affermando:

“Sono corpi extraterrestri risalenti a più di mille anni fa, sono stati ritrovati a Cusco, in Perù, e sono già stati studiati dall’UNAM, l’Università Nazionale Autonoma del Messico utilizzando l’analisi del carbonio 14. Questi esemplari non fanno parte della nostra evoluzione terrestre. Non si tratta di esseri trovati dopo il naufragio di un UFO. Sono stati trovati in miniere di diatomee e successivamente fossilizzati”.

Si tratta senz’altro di constatazioni di un certo peso e responsabilità, considerando altresì che sono state pronunciate sotto giuramento. Questi piccoli corpi hanno tre dita per mano, e una testa particolarmente allungata; secondo le parole dell’ufologo, gli archeologi li hanno rinvenuti nel 2017 in Perù, e, in base alla datazione con il radiocarbonio, avrebbero almeno mille anni. Ma non solo, Maussan ha anche mostrato i raggi X delle mummie, affermando che vi fossero delle “uova” al loro interno.

Gli scheletri nell’armadio di Maussan

In realtà, le perplessità non mancano. Nel corso degli ultimi anni sul web hanno fatto molto scalpore delle mummie provenienti dal centro-sud America (le mummie di Nazca, territorio poco lontano dalla città di Cusco), con delle forme apparentemente non umane, ma che, in seguito a un’attenta analisi del DNA, sono risultate appartenenti alla nostra razza. Questo fenomeno, tuttavia, è andato oltre il Perù, raggiungendo anche il Cile, con il ben noto caso della mummia di Atacama. L’ufologo, tuttavia, non ha portato delle prove concrete a supporto della sua tesi, considerando che ha affermato che gli scienziati avrebbero estratto il DNA dai corpi; tuttavia non ha mostrato i dati di questa analisi, se non un generico 30% del patrimonio genetico che sarebbe sconosciuto.

Proprio nel 2017, infatti, il sito di debunking Scopes ha smentito platealmente la presunta origine aliena di queste mummie (le quali, tra l’altro, avrebbe proprio tre dita). Provate a indovinare chi le spacciava per vere? Ebbene sì, proprio Jaime Maussan insieme ad altri colleghi; a far rimbalzare questa notizia era intervenuto il sito di Gaia.com, noto per lucrare su queste notizie false e pseudo-scientifiche.

Presunti ritrovamenti simili si sono verificati anche in precedenza, tuttavia si tratta sempre o di mummie umane (verificate dal DNA), talvolta modificate ex-post in maniera apposita per camuffarle come “extraterrestri”, oppure dei modelli realizzati ad hoc da degli uomini (è una casualità la notevole somiglianza con E.T.?). Insieme a Scopes, anche Fraud Magazine, una rivista bimensile specializzata in anti-frode, si era esposta anni fa sulla questione, criticando il vandalismo perpetrato ai danni dei reperti archeologici.

Fonti: Il Messaggero, Il Corriere della Sera, Scopes, Fraud Magazine

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